Primo schiaffo per la tv satellitare. Che non è affatto esclusa dal Codice di autoregolamentazione Tv e minori. Questo ha deciso il Tar del Lazio.
Tutto inizia quando Sky trasmette alle 21,30 Wonderland, film uscito nei cinema con il divieto ai minori di 14 anni. Immediatamente il Comitato di applicazione del Codice apre un procedimento che si conclude con la risoluzione di accertata violazione della normativa che tutela i minori.
E chiede quindi all'emittente di dare notizia del provvedimento, entro dieci giorni, durante le proprie trasmissioni. Sky allora fa ricorso al Tar del Lazio. Ma viene bocciata: per il Tribunale Amministrativo, tv pubblica, privata e pay, in prima serata devono, rispettare quelle regole che garantiscono il pubblico dei più giovani.
Domanda: è più dannoso Wonderland, impietoso ritratto di una decadente Los Angeles Anni Ottanta o le parolacce, i doppi (ma soprattutto espliciti) sensi e i tanga esibiti del Grande Fratello!
E' meno educativo il film di Cox in cui chi tira cocaina ed entra nei mondo della pornografia si brucia le penne e ci rimette la pelle, o le risse televisive, condite da abbondanti dosi di vituperio, libere di andare in onda anche nel pomeriggio? Pesa di più la messinscena di un delitto o l'esecuzione di Saddam Hussein trasmessa alle 7 del mattino?
Ma, contenuti a parte, «il criterio e le modalità per accedere ai canali satellitari sono diversi da quelli della tv analogica», replicano da Sky.
E spiegano che «abbonarsi significa accettare un'offerta». Senza contare «che non siamo certo un'emittente pressappochista, ma ben attenta ai minori, tan'è vero che con il "parental control" indichiamo allo spettatore quali siano i film non adatti ai più giovani. La responsabilità diventa quindi dei genitori. E la stessa cosa avviene in Rai. con le annunciatrici che avvertono sui contenuti dei programmi, o a Mediaset, che usa il bollino rosso per segnalare un film per adulti».
La sentenza del Tar del Lazio però parla chiaro. Come si comporterà allora Sky? «Troppo recente la decisione per poter rispondere .Una volta la tv pubblica e commerciale, senza tanti complimenti, sforbiciavano le scene più calde o più crude e trasmettevano i film usciti in sala con il divieto per i minori. Ma sarebbe una soluzione troppo mortificante, sia per i lavori cinematografici in questione che per noi che li trasmettiamo».
Dunque, nessuna censura. Termine con cui si entra in un campo minato e sconfinato. Perché, oltre ai recenti divieti ai minori di 14 anni piombati su Apocalypto, Borat o II grande capo che, se acquistati da Sky, dovranno andare in onda dopo le 22,30, ne esistono alcuni mai revocati su film che oggi non darebbero alcuno scandalo. Capolavori come Rocco e i suoi fratelli, Vaghe stelle dell'Orsa, La viaccia.
Micaela Urbano
per "Il Messaggero"