Sky Italia è l'unica televisione satellitare dello «squalo» Rupert Murdoch nell'Europa continentale e rappresenta un caso di successo ma è ancora a metà del guado. Per recuperare gli investimenti Murdoch deve infatti crescere ancora approfittando del suo quasi monopolio nella tivù a pagamento.
E se Mediaset realizzasse il progetto di entrare nel promettente mercato della Pay-Tv, Sky è pronta a chiedere alla Commissione europea di toglierle tutti gli obblighi a cui è stata sottoposta fin dall'inizio da Bruxelles in quanto monopolista del mercato della «televisione a tassametro».
Certamente Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky e plenipotenziario di Rupert Murdoch in Italia, sarebbe contento di sbarazzarsi di tutti i vincoli: dall'obbligo di rivendere ai competitor i suoi programmi di calcio e di soli tre anni con gli studios cinematografici.
Sky Italia, controllata al 100 per cento dalla News Corporation di Murdoch, vale circa il 10 per cento del giro d'affari del colosso multimediale e costituisce l'ennesimo caso di successo del magnate.
Partita nel giugno 2003 con 1,9 milioni di abbonati, raggiunge attualmente 4,2 milioni di sottoscrittori, circa il 20 per cento delle famiglie italiane. Ha sconfitto la pirateria e distribuito semigratuitamente i decoder agli abbonati.
Nell'esercizio 2006 chiuso nel giugno scorso, Sky Italia ha registrato il primo utile di 32 milioni di euro su un fatturato di 2 miliardi. La banca d'affari Merrill Lynch prevede che il 31 giugno prossimo Sky Italia chiuderà l'esercizio 2007 con un fatturato di 2,4 miliardi (+ 15,3%) e un risultato operativo di 189 milioni.
A titolo di confronto, nel 2006 Mediaset in Italia ha realizzato un utile operativo di 596 milioni. Nel giorno medio Sky ha uno share di circa l'8,5%, in crescita rispetto all'audience calante di Mediaset e di Rai. Merrill Lynch le attribuisce un valore di circa 6 miliardi di euro e indica prospettive positive: nel 2010, secondo le sue stime, Sky Italia dovrebbe raggiungere 5,4 milioni di abbonati, con un giro d'affari di 3,3 miliardi e un utile operativo di 637 milioni.
«Tuttavia ? spiega un analista finanziario ? la tivù satellitare è ancora a metà del guado: con oltre 4 milioni di abbonati è infatti lontana dalla penetrazione del 47% raggiunta da BskyB, la tivù satellitare di Murdoch in Gran Bretagna che conta 8,4 milioni di abbonati»
Soprattutto Murdoch dovrà attendere qualche anno prima' di recuperare gli 1,8 miliardi di investimenti che ha sostenuto per acquistare il controllo di Telepiù e di Stream e per le perdite di avviamento.
Non a caso, nonostante Murdoch abbia nel passato accennato a una possibile quotazione di Sky, la tivù satellitare non è poi effettivamente andata in Borsa e Mockridge continua a smentire piani di quotazione per il prossimo futuro. «Sky ha beneficiato nel 2006 di una forte crescita legata ai campionati mondiali di calcio ? spiega l'analista ? ma avrà difficoltà ad acquisire nuovi abbonati».
La crescita non è quindi scontata, a meno di nuove iniziative. Inoltre la competizione potrebbe inasprirsi. Piersilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, ha annunciato nuovi progetti televisivi a pagamento. Le decisioni devono ancora essere prese; si parla di 8 nuovi canali di Pay-Tv che potrebbero essere lanciati nella seconda metà dell'anno.
Piersilvio cerca infatti alternative strategiche di fronte al possibile declino della tivù commerciale legata alla pubblicità televisiva che forse è in crisi strutturale, anche a causa della diffusione di Internet e della Web Tv. E ha constatato che solo pochi canali Sky fanno la quasi totalità dell'ascolto satellitare: così è tentato dalla concorrenza diretta.
Il progetto di Pay-Tv di Mediaset è però ancora ipotetico: anche perché la Pay-per view Tv del Biscione sul digitale terrestre incontra più difficoltà del previsto a causa dello scandalo del calcio.
Inoltre, con lì riuscita acquisizione di Endemol, Fedele Confalonieri ha dimostrato di privilegiare gli investimenti nella produzione d contenuti e di format. La creazione di nuovi canali Pay dì parte di Mediaset potrebbe anche urtare contro le norme antitrust che limitano al 20% sul totale i canali Tv controllabili da una sola società.
E gli analisti sottolineano che la Pay-Tv è molto costosa e che combattere Murdoch sul suo terreno è molto difficile e rischioso. Ricordano che nel Regno Unito la Pay-Tv digitale terrestre Itv Digital ha dovuto dichiarare fallimento dopo essersi scontrata inutilmente con la Bskyb del tycoon australiano.
Finora Mediaset e Sky hanno operato in due mercati diversi. Ma se Mediaset entrasse pesantemente nella Pay-Tv, Mockridge correrebbe alla Commissione Ue per farsi togliere i vincoli normativi che scadranno nel 2012.
Paradossalmente potrebbe addirittura esser contento della mossa del Biscione. Intanto deve inventarsi nuove mosse per fare crescere gli abbonati. Recentemente ha siglato un accordo con Fastweb per la diffusione dei canali satellitari sulla rete a banda larga della società milanese.
Potrebbe siglare nuove intese analoghe con Telecom Italia che ha oltre 7 milioni di famiglie collegate alla banda larga e Tiscali. Per Mockridge l'imperativo è infatti crescere in fretta, molto in fretta.
Enrico Grazzini
per "Corriere Economia"