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Si fanno dunque frequenti le visite dello âSqualoâ nelle nostre acque. Anche ad ottobre del 2005 â quando la campagna elettorale stava entrando nel vivo â Murdoch spiazzò tutti e piombò a Roma per le âconsultazioniâ di Palazzo: due chiacchiere con Prodi, Fassino, Rutelli (accompagnato da Gentiloni); e poi una rifinitura a Palazzo Grazioli da Gianni Letta e dallâallora premier Berlusconi. E il 21 giugno 2006, quando la lunga partita elettorale italiana si era finalmente giocata, il magnate australiano tornò in Italia per incontrare il Professore e il Cavaliere. Perché queste visite improvvise e frequenti? Sembra che Murdoch â ben consigliato da Tom Mockridge e Tullio Camiglieri - abbia capito che il nostro è un mare da monitorare continuamente, dove gli affari si fanno meglio a quattrâocchi che in video conferenza, dove i pesci sono un poâ provinciali e le correnti cambiano spesso le regole del gioco.
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Un mare dove il figlio dellââamicoâ Silvio gli fa concorrenza â o almeno ci prova - con le tesserine Premium, e il Professore ha in agenda una nuova (e ancora poco chiara) rivoluzione del settore. Dove il mercato ha ancora poca voce in capitolo, i paletti antitrust andrebbero rivisti, i panieri si annunciano più magri, le scadenze per gli switch off slittano, e il ritorno alla contrattazione collettiva dei diritti tv è ormai una certezza. Ma soprattutto un mare in cui Sky Italia â cento per cento News Corporation e ora asset vero e proprio del gruppo â comincia a lasciare la scia. Certo, Gentiloni promette âneutralità tecnologicaâ e proprio oggi lâEuropa gliene ha dato atto. Ma quando in gioco ci sono tutti quei soldi, una gita a Roma (e a Milano) è sempre meglio farla. Una gita veloce, però, perché gli squali sono sempre alla ricerca di cibo.
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Gianluca Vacchio
per "ilvelino.it"
per "ilvelino.it"