Conto Tv vince la battaglia con Sky, ridotti i costi di accesso alla piattaforma
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: RadioCor
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Sky Italia
L'Autorita' per le Comunicazioni ha deciso le modalita' secondo le quali l'emittente satellitare Conto Tv deve pagare i costi per l'accesso alla piattaforma di Sky Italia, decidendo un taglio degli oneri in favore dell'emittente di Marco Crispino, specializzata in sport, fitness e programmi per adulti.
I costi devono essere orientati al numero degli abbonati e cambiano a seconda dell'uso che si fa della piattaforma. La querelle e' nata su iniziativa di Conto Tv a novembre 2007, quando Crispino denuncio' la non conformita' delle bozze contrattuali preparate da Sky per il rinnovo degli accordi a una precedente decisione dell'Autorita'.
In particolare a novembre 2008 Conto Tv ha puntato il dito sul fatto che Sky aveva definito i corrispettivi economici di contribuzione dei costi comuni sulla base del prezzo al dettaglio praticato per le offerte di Conto Tv. Un principio che viene ribaltato dalla decisione dell'Autorita'.
Nella delibera che Radiocor ha visionato l'Autorita' precisa che il costo giornaliero di gestione della piattaforma con riferimento al singolo abbonato e' definito dividendo il monte costi comuni per il numero di giorni dell'anno e dividendo ulteriormente per il numero medio di abbonati attivi di Sky. Si ottiene cosi' il costo medio giornaliero. Conto Tv, per la modalita' pay tv, dovra' pagare per abbonato circa un settimo del costo giornaliero. Nella modalita' pay per view deve pagare invece per ogni abbonato la meta' del costo giornaliero.
Per fare un esempio, nel 2007, Sky chiedeva per un evento di 10 euro un contributo da 1,2 euro per abbonato, mentre secondo i nuovi calcoli dell'Autorita' Sky avra' da Conto Tv 0,067 euro. Nel monte costi rientrano anche i costi del servizio 'decoder &smart card' mentre quelli del servizio Epg (electronic programme guide) sono da pagare solo se effettivamente richiesti dall'emittente di Crispino.
I costi devono essere orientati al numero degli abbonati e cambiano a seconda dell'uso che si fa della piattaforma. La querelle e' nata su iniziativa di Conto Tv a novembre 2007, quando Crispino denuncio' la non conformita' delle bozze contrattuali preparate da Sky per il rinnovo degli accordi a una precedente decisione dell'Autorita'.
In particolare a novembre 2008 Conto Tv ha puntato il dito sul fatto che Sky aveva definito i corrispettivi economici di contribuzione dei costi comuni sulla base del prezzo al dettaglio praticato per le offerte di Conto Tv. Un principio che viene ribaltato dalla decisione dell'Autorita'.
Nella delibera che Radiocor ha visionato l'Autorita' precisa che il costo giornaliero di gestione della piattaforma con riferimento al singolo abbonato e' definito dividendo il monte costi comuni per il numero di giorni dell'anno e dividendo ulteriormente per il numero medio di abbonati attivi di Sky. Si ottiene cosi' il costo medio giornaliero. Conto Tv, per la modalita' pay tv, dovra' pagare per abbonato circa un settimo del costo giornaliero. Nella modalita' pay per view deve pagare invece per ogni abbonato la meta' del costo giornaliero.
Per fare un esempio, nel 2007, Sky chiedeva per un evento di 10 euro un contributo da 1,2 euro per abbonato, mentre secondo i nuovi calcoli dell'Autorita' Sky avra' da Conto Tv 0,067 euro. Nel monte costi rientrano anche i costi del servizio 'decoder &smart card' mentre quelli del servizio Epg (electronic programme guide) sono da pagare solo se effettivamente richiesti dall'emittente di Crispino.
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