«È in fase di definizione la situazione complessa di Vivendi, Telecom e Mediaset: a un certo punto arriverà a maturazione e al colosso Sky si contrapporrà quello Vivendi-Mediaset-Telecom. Quindi non sono preoccupato»: così l'ad di Infront, Luigi De Siervo, dopo la prima asta sui diritti tv della Lega Serie A andata a vuoto. Per l'advisor dei club «non c'è deflazione» e se non andasse in porto il polo Vivendi-Telecom-Mediaset «il canale della Lega sarebbe l'unica ipotesi plausibile», ha aggiunto. «Nessuno può pensare di prendere per la gola la Lega calcio». Lo ha affermato Luigi De Siervo, ad di Infront prima di lasciare la sede di via Rossellini dove nel pomeriggio l'assemblea della Lega serie A ha deciso di non assegnare a nessuno i diritti tv per il triennio 2018-2021. «C'è mercato e interesse» ha poi aggiunto De Servio commentando l'interesse da parte di Amazon e Perform. «I campioni nazionali hanno invece deluso oggi. La grande Telecom che ha scelto di non offrire deprime un pò. Un soggetto che nel proprio piano industriale ha in mente di raggiungere milioni di famiglie come over the top snobba il prodotto premium del sistema pay del nostro Paese».
«Ritenendo che le offerte non rappresentino il valore reale del calcio italiano, l'assemblea ha deciso con voto unanime di non assegnare a nessuno dei concorrenti il bando pubblicato con le relative offerte» sui diritti tv. Lo ha affermato il commissario della Lega di Serie A, Carlo Tavecchio, alla conferenza stampa al termine dell'assemblea dei club del massimo campionato che si era riunita oggi a Milano per esaminare le offerte per i diritti tv della A per il triennio 2018-2021. «Il provvedimento andrà valutato nella prima riunione lunedì della Commissione. Abbiamo valori da esporre, diversamente da quanto sono stati valutati da chi ha concorso al bando. Nel caso di risultati negativi, si valuteranno tutte le opzioni disponibili nell'ambito del bando. E si intende tutto», ha sottolineato Tavecchio aggiungendo: «avremo tempo fino alla fine dell'anno, a novembre». Il sub commissario Paolo Nicoletti, dal canto suo, ha evidenziato: «Si valuteranno tutte le ipotesi che la legge Melandri ci lascia. C'è la necessità di esaminare con attenzione ma c'è anche la forte convinzione che il valore calcio è superiore a quello espresso in questo momento dalle offerte». Il prossimo bando «avrà il valore indicato da questo bando».
«Il prodotto calcio vale molto, ma davvero molto di più». Massimo Ferrero esprime all'Ansa la sua ira per l'esito del bando dei diritti tv, e individua la soluzione per uscire dallo stallo: «Le società di A sono tutte allineate, adesso valuteremo se procedere con il canale della Lega che al momento ci sembra la soluzione più rispondente alla situazione di mercato dei broadcaster». Quindi una stoccata a Sky: «Chi troppo vuole, nulla stringe. Non devono dimenticare che grazie al calcio guadagnano circa 3 miliardi di euro...»
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