L'Antitrust approva le Linee Guida della Lega Serie A sulla commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi relativi alle stagioni 2021/2022 - 2022/2023 - 2023/2024 del Campionato di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa, Campionato Primavera, Coppa Italia Primavera, Supercoppa Primavera. È quanto si legge nel bollettino settimanale dell'Autorità.
Le Linee Guida oggetto del provvedimento sono quelle depositate in data 27 novembre 2019 e 14 gennaio 2020. In merito ai criteri individuati al fine di «preservare un equilibrio competitivo» l'Agcm osserva che «tali criteri devono portare alla predisposizione di pacchetti conformi ai principi di equità, trasparenza e non discriminazione, con specifico riferimento all'effettivo equilibrio tra i medesimi, specialmente in termini qualitativi e di appetibilità degli eventi».
In particolare,
«i pacchetti relativi ai diritti esclusivi dovrebbero essere predisposti in modo equilibrato in modo da favorire la competizione tra operatori, permettendo loro di proporre al pubblico gli eventi di maggiore interesse». In merito alle piattaforme, «le offerte fruibili sulla piattaforma Dtt e su quella internet dovrebbero rappresentare un'alternativa a quella del Dth, appetibile soprattutto rispetto alla componente di prezzo, posto che non potrebbero essere in grado di garantire livelli qualitativi del servizio pari a quelli attualmente fruibili sul satellitare (si pensi, ad esempio, alla qualità delle immagini in 4K)» si legge ancora nel provvedimento.
In generale, l'Antitrust auspica che l'assegnazione possa
«permettere la creazione di offerte all'ingrosso - che siano disponibili contemporaneamente su più piattaforme e più operatori pay-tv - tramite l'assegnazione a soggetti non verticalmente integrati o mediante la commercializzazione diretta agli utenti, utilizzando i servizi tecnici delle piattaforme esistenti. Infatti, soprattutto per le piattaforme internet, si osserva che gli operatori delle comunicazioni elettroniche hanno predisposto delle proprie piattaforme pay-tv (ad esempio, Tim Vision e Vodafone Tv)». «Tuttavia, anche alla luce della ancora bassa base clienti e dell'assenza di un'esperienza consolidata di tipo editoriale di tali operatori, in tali piattaforme è possibile reperire principalmente canali di editori terzi od offerte Ott di altri operatori» si legge nel provvedimento.