Zupping (Gazzetta) - Rai, un ritorno con le solite facce

Che bello, sono tornati ma è come se non fossero mai andati via. Cosa produce il titanico braccio di ferro della Rai con la Lega calcio per assicurarsi i diritti in chiaro? La riproposta delle solite facce.

A «Stadio sprint» rivediamo dopo tre anni Enrico Varriale che ci illude così. «Promettiamo massima attenzione» (bravo), «rispetto per tutti» (bravissimo), «domande incisive» (perfetto) poi proprio lui chiede a Francesco Valiani: «E' vero che il tuo papà era il più famoso pasticciere di Pistoia?».

Quindi Alda Angrisani intervista in (italiano) Ronaldinho che risponde (in spagnolo) e nessuno lo traduce. Ecco come Saverio Montingelli accoglie Allegri: «C'è poco da stare allegri».

A «Novantesimo minuto» volti freschi, formato innovativo: Franco Lauro che chiacchiera con Giampiero Galeazzi, ospite fisso, mai conduttore, di tutti i programmi sportivi della Rai. Il livello tecnico della discussione è da bar sport, il Catania ha cominciato bene perché «Zengaccio (e cioè Zenga) è uno che la sa lunga». C'è anche un patetico tentativo di imitare Sky, purtroppo nelle cose deteriori, quando Gianni Bezzi subito battezza l'argentino Zarate, appena arrivato, in «Sarate».

D'accordo, era solo la prima giornata. Ma sappiamo che sanno fare molto peggio.

Francesca Sanipoli: nel dopopartita di Roma-Napoli «Aquilani, c'era rigore su di te?» Risposta: «Secondo me sì, ma non te lo so dire».

Pronostico di Alessandro Costacurta (Sky) prima di Fiorentina- Juventus: «Uno a uno». Bel debutto.

Fabio Caressa (Sky) folgorato sulla via di Damasco durante la diretta gol della serie B. «Non vorremmo avere le traveggole ma il Brescia nel secondo tempo giocherà con un'altra maglia, fino ad ora ha indossato quella arancione». Eh sì', perché le telecamere in quel momento inquadravano un giocatore con la divisa bianca. Il portiere Arcari.

Vincenzo Cito
per "La Gazzetta dello Sport"