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Nuove tecnologie televisive e lo sport: dibattito a ''Sport Movies & Tv''

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Fonte: Digital-Sat (original)

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Nuove tecnologie televisive e lo sport: dibattito a ''Sport Movies & Tv''Si è svolto ieri mattina a Milano, nel contesto del 26esimo festival internazionale "Sport Movies & Tv", il dibattito dal titolo "Tecnologia e futuro", in cui si è discusso di Nuove Tecnologie applicate al linguaggio del cinema ed, in particolare, sulla TV.
 
Rispetto al programma originale, erano presenti il vicedirettore di Sky Sport 24, Nicola Lombardo, il vicedirettore di Sport Mediaset, Nicola Calathopoulos, la prof.ssa Paola Abbiezzi (docente di Storia della Radio e della Televisione) e il prof. Giorgio Simonelli (direttore Master in “Comunicazione e Promozione del Cinema” all'Università Cattolica).
 
Sin dall'introduzione del prof. Simonelli, si è cercato di inquadrare l'intero incontro sui temi dell'informazione sportiva televisiva che, secondo lo studioso, non brillerebbe in creatività seppur negli ultimi anni la quantità sia notevolmente aumentata. Il riferimento ai due nuovi canali lanciati in estate da Sky e Mediaset è evidente.
 
A tal proposito è intervenuto Calathopoulos, che ha risposto all'«accusa» portando la discussione sul discorso diritti sportivi: «Bisogna fare i conti con il risvolto economico, ossia la vendita dei diritti. Per le ultime olimpiadi, evento di portata mondiale, avevamo a disposizione 5 minuti al giorno di immagini. Difficile in questo modo potersi inventare qualcosa di nuovo di brillante...».
 
Nuove tecnologie televisive e lo sport: dibattito a ''Sport Movies & Tv''Leggermente diverso il discorso di Sky Sport24, poiché, come ha spiegato Lombardo: «L'innovazione per noi sta nel non avere un palinsesto. Stiamo sperimentando ad offrire ai nostri spettatori una lunga serie di eventi, alcuni prima inaccessibili. Mi riferisco alle conferenze stampa degli allenatori, per esempio, molto più interessanti di un approfondimento tra esperti».
 
Oltre gli approcci più specificamente organizzativi, è però registrabile una recente evoluzione della narrazione sportiva, soprattutto nella telecronaca. Fa notare Calathopoulos: «Giornalisti come Sandro Piccinini e Fabio Caressa hanno cambiato il modo di raccontare una partita. Così com'è cambiato il linguaggio: abbiamo bandito espressioni come "fare la barba al palo" di martelliniana memoria. Meglio il ben più diretto e più eloquente "non va" di Piccinini». Anche questo è dovuto, secondo Calathopoulos, al solito problema dei diritti: «Dobbiamo ormai rassegnarci a fare non quello che vogliamo, ma quello che possiamo fare, raffrontandoci sempre con i dati d'ascolto e di apprezzamento».
 
Sulla questione è intervenuta anche la prof.ssa Abbiezzi: «Lo sport è sempre stato determinante nei periodi di svolta nella storia della televisione. Ed anche negli ultimi anni con l'introduzione delle pay-tv è stato proprio lo sport il contenuto di punta. Ciò che ne è conseguito è stata un'evoluzione dei diversi linguaggi, da quello della telecronaca (ormai divenuta una firma distintiva) a quello per esempio della regia (con sport indubbiamente più accattivanti in tv che dal vivo, come la Formula 1 o il ciclismo)».
 
«Il fenomeno del calciocentrismo è recente - ha ricordato il prof. Simonelli -. I primi sport ad essere trasmessi in tv erano quelli più facili per essere ripresi, come la boxe, l'atletica e la ginnastica. Prima la gerarchizzazione dello sport dipendeva da fattori culturali, oggi solo da scelte di marketing. E' possibile augurarci che le nuove tecnologie riequilibrino la copertura degli altri sport o invece rafforzeranno l'egemonia di pochi?».
 
Una domanda cui ha potuto rispondere il solo Calathopoulos, dopo che Lombardo ha dovuto lasciare la conferenza anzitempo per sopraggiunti motivi di lavoro. «Il nostro canale - ha detto il vicedirettore di Sport Mediaset a proposito di Premium Calcio 24 - può definirsi a metà tra una all sport news e un classico canale tematico calcistico. Un esperimento che possiamo dire sia andato meglio di quanto noi potessimo aspettarci. Già dal prossimo anno avremo un budget più alto e stiamo pensando se sarà possibile, dopo il 2010, aprirci ad altri sport, a cominciare dai motori ed altre discipline sportive poco coperte. Per rispondere alla domanda, le nuove tecnologie potranno garantire maggiore "democrazia" tra gli sport: le prossime Olimpiadi trasmesse da Sky saranno spalmate su 10 canali per non trascurare alcuna disciplina, seppur questo comporti un costo. Lo stesso vale per il digitale terrestre e l'offerta Premium, nata principalmente come Pay-Per-View calcistica e poi divenuta un'offerta completa per tutta la famiglia».
 
A tirare le conclusioni ci ha provato il dott. Franco Ascani, presidente della FICTS (Federation Intemationale Cinema Television Sportifs) che organizza lo "Sport Movies & Tv": «Nello sport abbiamo di fatto due coppie di elementi che condizionano le scelte e lo sviluppo dello sport stesso. La prima coinvolge i Media e gli Sponsor: come diceva anche Calathopoulos il peso degli inserzionisti e delle politiche commerciali è notevolmente aumentato negli ultimi anni. Di contro, all'interno dei Media stessi, abbiamo la televisione opposta alla carta stampata: tutto è giocato sulla velocità e la tv, medium istantaneo per eccellenza, ha di fatto cambiato la diffusione e la penetrazione dello sport tra il pubblico».
 

Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"

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