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Cda Rai ha designato il direttore del Tg1, Mario Orfeo per la direzione generale

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Fonte: Ansa

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Il Cda della Rai, riunitosi questa mattina a Viale Mazzini, ha designato per la nomina alla direzione generale, il direttore del Tg1, Mario Orfeo. Ora il passaggio successivo è l'assemblea totalitaria per raggiungere l'intesa con l'azionista sul nome del nuovo dg, prevista dallo statuto.

Il Cda ha dunque formulato il proprio intendimento di nominare Orfeo e ha dato mandato al presidente Monica Maggioni di promuovere l'intesa con i soci e di convocare l'assemblea totalitaria. Dopo che verrà deliberata l'intesa (che appare scontata) sul nome di Orfeo da parte dell'assemblea dei soci, tornerà a riunirsi il Cda per la nomina vera e propria. Che difficilmente in questo caso avverrà all'unaniimità, avendo nei giorni scorsi il consigliere Carlo Freccero annunciato il suo voto contrario.

Un'intenzione ribadita anche questa mattina. Durante le dichiarazioni di voto sulla designazione di Orfeo, Freccero - a quanto si apprende - ha infatti provocatoriamente proposto se stesso come dg invece di Orfeo, annunciando di voler chiedere «un'audizione pubblica in Vigilanza per sapere chi è più competente». E votando contro.

IL PROFILO -  Dalle prime esperienze poco più che ventenne a Napoli Notte e al Giornale di Napoli, al vertice della tv pubblica: Mario Orfeo, 51 anni, è il nuovo direttore generale della Rai, nominato a maggioranza dal cda di Viale Mazzini. Dalla fine del 2012 era direttore del Tg1. Nato a Napoli il 21 marzo 1966, muove i primi passi nel mondo del giornalismo nel 1984, al quotidiano Napoli Notte. Nel 1988 diventa professionista al Giornale di Napoli e collabora con diverse testate nazionali, tra cui il settimanale Panorama. Nel 1990 tiene a battesimo la redazione napoletana di Repubblica dove resta fino al 1994, quando è chiamato a Roma per ricoprire il ruolo di responsabile prima del servizio politico e poi dell'ufficio del caporedattore centrale, sotto la direzione di Ezio Mauro di cui è uno dei 'pupillì. Nel giugno del 2002 viene scelto dall'editore Francesco Gaetano Caltagirone per sostituire Paolo Gambescia alla direzione del Mattino di Napoli, diventando così uno dei più giovani direttori d'Italia. Nel 2007 vince il premio Ischia internazionale di giornalismo per l'informazione scritta. Nel 2009 approda in Rai, nominato all'unanimità dal cda su proposta dell'allora dg Mauro Masi, per dirigere il Tg2 al quale dà un'impronta 'istituzionalè: «Se essere istituzionali significa dare tutte le notizie approfondendole e dando voce a tutti, non mi dispiace affatto», dice in Vigilanza. Due anni dopo, nel 2011, torna alla carta stampata per guidare il Messaggero. Alla fine del 2012 è nuovamente in Rai, come direttore del Tg1, nominato a maggioranza dal cda - 5 voti favorevoli, 4 contrari di diversa provenienza - su proposta del dg Luigi Gubitosi: nel corso della sua direzione vengono introdotti i contenuti in digitale, la trasmissione in hd, un nuovo studio e una nuova sigla. Resta in sella nell'agosto 2016, quando la nuova gestione Campo Dall'Orto cambia i vertici di Tg2 e Tg3. Stimato dall'area di centrosinistra come da Forza Italia, finisce nel mirino dei Cinque Stelle che lo accusano di essere schiacciato sulla linea governativa, arrivano a tampinarlo sotto casa con due finte Iene e anche oggi gridano al 'golpe renzianò. Il 5 dicembre 2013 l'Università Federico II di Napoli conferisce a Orfeo la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche. A gennaio 2015 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina Commendatore della Repubblica. È vincitore di numerosi premi e riconoscimenti in ambito giornalistico.

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