Sorride. Michelle sorride sempre. Come se tutto quello che le succede fosse normale, come se tutti sapessero fare quello che sa fare lei. Quest’anno, poi, ha davvero esagerato. I Telegatti 2006 con Baudo, «Striscia» con Greggio, «Paperissima» con Scotti, un disco, le prove del nuovo musical («Cabaret» debutterà a Milano in febbraio) e, di nuovo al fianco di Baudo, un Sanremo vicinissimo, ma ancora tutto da inventare. «Aspettate a farmi i complimenti. Al momento ho portato a casa soltanto la metà degli obiettivi che mi sono prefissata per la stagione». Michelle mette le mani avanti, ma è difficile prenderla sul serio. Comunque vadano le cose, i lettori di «Sorrisi» l’hanno comunque incoronata nella speciale classifica dei personaggi tv più graditi del 2006. Michelle, neanche a dirlo, sorride. «L’affetto del pubblico è ciò che m’interessa di più».
Che annata, Michelle. C’è qualcosa che cambierebbe di questi 12 mesi?
«Assolutamente nulla».
La metto alla prova. Parliamo di «Lolle», il suo Cd pubblicato nei paesi di lingua tedesca. Non è stato un boom.
«Eppure rifarei tutto. Anche se sono stati commessi degli errori. Anche da me».
A che cosa si riferisce?
«Non conoscevo il mondo della discografia, sono entrata in un tempio. Chi viene dalla tv è sempre visto con sospetto. Anche un grande come Fiorello ha avuto le sue belle difficoltà. Eppure credo che rifarebbe tutto pure lui. Sono lezioni che servono».
Nel videoclip d’esordio la sua immagine era molto sexy.
«E invece io volevo essere ironica. Avevano 18 ore di riprese, ma nel montaggio finale hanno messo le cose più allusive. I discografici non hanno capito fino in fondo chi ero. Non che abbia subito passivamente le loro scelte. A un certo punto, però, devi farti guidare da chi dovrebbe saperne più di te. Sia chiaro, sono comunque contenta. Cantare mi fa star bene. E ora ho un disco nel mio repertorio».
Canterà anche a Sanremo?
«Non saprei. Ma non è per cantare, che vado al Festival».
Ha chiesto alla produzione di ingaggiare due ospiti stranieri: Jim Carrey e Liza Minnelli. L’hanno accontentata?
«Ci stanno lavorando».
L’accusano di essere diventata troppo sexy, ma se dichiara in un’intervista che non fa l’amore da un anno, la notizia finisce su tutti i giornali.
«Fa parte del gioco. Bibi Ballandi, il mio agente, mi ha fatto notare che tutte le donne dello spettacolo subiscono lo stesso trattamento. Anche la Loren e la Deneuve sono state massacrate dai giornali. Ursula Andress, mia amica e compaesana, mi ha raccontato che i rotocalchi scrissero di tutto, quando decise di tenere il suo bimbo senza essere sposata».
Lo vede che qualcosa cambierebbe, in questo 2006?
«E invece no, anche in questo caso c’era una lezione da imparare. Avevo scelto di restare spontanea sempre e con tutti. All’alba dei trent’anni, ho capito che i fatti miei devo tenerli per me».
Lei, però, è Michelle Hunziker.
«Già. Ora l’ho capito. Sono meno ingenua».
Il suo nome è finito in prima pagina anche per il recente scandalo che ha scosso il mondo dello spettacolo.
«Che cos’altro ci si poteva aspettare? Il mio caso è nulla, rispetto all’intera indagine. Oltretutto, io sono una vittima. Sulle prime pagine, però, finiscono più spesso le vittime dei colpevoli».
Anche lei ha ricevuto le fantomatiche proposte indecenti?
«Sì, ma non ho mai avuto neppure per un istante la tentazione di scendere a compromessi. Per come sono fatta, non avrei potuto andare avanti. Devo potermi guardare allo specchio ogni giorno».
E se le cose fossero andate male?
«Devi prenderti i tuoi rischi, in questo mestiere. “Parlo cinque lingue” mi dicevo. “Se non lavorerò nello spettacolo, alla fine un impiego lo troverò”. Ma il punto è un altro. Bisogna avere il coraggio di uscire allo scoperto e rompere il silenzio. Perché certe cose non succedono solo nel mondo dello spettacolo. Capitano ogni giorno negli uffici e nelle case, e ne sono vittime persone che non hanno la forza o il potere di ribellarsi. Per questo ho trasformato le mie esperienze negative in qualcosa di buono e ho deciso di dare vita a una fondazione».
Al suo fianco c’è l’avvocato Giulia Buongiorno, difensore di Andreotti, e deputato di Alleanza Nazionale.
«Qui la politica non c’entra proprio. Non vogliamo limitarci ad aiutare le persone, vogliamo accompagnarle in tribunale assistendole con una struttura legale. Io e Giulia stiamo anche lavorando a delle concrete proposte di legge il cui scopo è unicamente umanitario. Agiremo in parlamento e nelle aule giudiziarie partendo dalla strada. In questo, i raggiri portati alla luce da “Striscia” hanno rappresentato uno stimolo forte. Ci occuperemo principalmente delle donne in difficoltà, perché la loro realtà mi è più familiare. Ma non esistono preclusioni per alcuno».
Dicono che lei stia pensando a uno show in prima serata.
«Perché no? Con Ballandi sto valutando le possibilità. Mi hanno proposto di tutto: film, sitcom, varietà».
E fiction, naturalmente.
«Certo. Anche in questo caso mi hanno offerto di tutto: dal ruolo di poliziotta a quello di madre single con sette figli».
Un varietà del sabato sera, però...
«Pure il venerdì sera può andare (ride). Ancora, però, non c’è nulla di deciso».
Sarà in Rai o su Canale 5?
«Vedremo. Il mio contratto con Mediaset prevede deroghe per Sanremo e per quattro serate in Rai. Ma se trovassi un copione interessante, potrei anche girare un film. In America, magari».
In ogni caso non condurrà un reality.
«Non è il mio genere. E pare che anche il pubblico si stia stufando».
«La pupa e il secchione», però, è stato un successo.
«Siamo sicuri? Se ne è parlato tanto, perché dietro c’è un’idea divertente. Ma se si guardano i numeri dell’Auditel, non mi pare che abbia fatto il botto».
Sembra che il pubblico sia stufo della tv spazzatura.
«La gente ha voglia di divertimento e di leggerezza. Non voglio intromettermi nella lite tra Claudio Lippi e quelli di “Buona Domenica”. Ma isolando il contenuto della denuncia, Lippi non aveva torto: la tv ultimamente ha superato i limiti».
Allora faccia un augurio per il 2007 a tutti i telespettatori.
«Vorrei che in televisione ci fossero più talento e più preparazione. Più Fiorello e Baldini, insomma».
Dice così, ma intanto lei nel 2007 farà un passo indietro.
«Sarò molto a teatro. Mi dedicherò alla fondazione e ad Aurora. Così poi tornerò in tv tonificata e piena di idee».
Magari troverà il tempo per guardare anche un po’ di televisione.
«Non necessariamente. Per fare della buona tv non serve guardare la tv. Bisogna guardare che cosa succede fuori dalla finestra».
Alex Adami
per "Sorrisi.com"