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Giovedì Cda Vivendi su conti, sullo sfondo dossier Premium

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Adnkronos / Ansa

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Economia

Fininvest 'fa quadrato' intorno a Mediaset e fa a sua volta causa a Vivendi. Anche la holding della famiglia Berlusconi deposita presso il Tribunale di Milano una citazione chiedendo ai giudici di far rispettare il patto parasociale allegato al contratto firmato ad aprile ma il 'conto' che presenta a Vincent Bollorè è ben più salato dei 50 milioni di risarcimento chiesti da Mediaset e ammonta, almeno per ora, a 570 milioni di euro. Nell'atto di citazione Fininvest chiede «in ogni caso il risarcimento dei gravi danni gia' subiti» correlati fra l'altro «alla diminuzione di valore delle azioni Mediaset in conseguenza dell'accaduto, al mancato apprezzamento delle stesse ove si fosse dato corso all'esecuzione del contratto, nonché all'evidentissimo danno di immagine». Ad aprile il titolo quotava 3,5 euro ed è arrivato a toccare un massimo di 4,07 euro a maggio (riportandosi su livelli che comunque non vedeva da luglio 2015). Il 26 luglio, quando la stessa Mediaset rende noto che Vivendi intende «acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset Premium e arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile» il titolo ritraccia e torna sulla soglia dei 3 euro arrivando ad agosto sui minimi degli ultimi due anni (a 2,59 euro).

Il titolo Mediaset ha chiuso in rialzo del 4,35% a 2,87 euro. Il Biscione da parte sua ha stimato un danno complessivo non inferiore a un miliardo e mezzo di euro ma l'obbligo di esecuzione del contratto stesso resta il suo primo obiettivo. Ora si attende la risposta di Vivendi che giovedì riunisce il suo Cda sui conti del secondo trimestre ma, è plausibile, avra' sul tavolo anche il dossier caldo di Premium, la paytv diventata il 'pomo della discordia'. Secondo gli ultimi rumors l'ad Arnaud de Puyfontaine potrebbe chiamare in aiuto un fondo che, entrando nella partita almeno in una prima fase, acquisirebbe una quota di minoranza di Premium. Sul fronte dei risultati di periodo gli analisti vedono un secondo trimestre in miglioramento per Vivendi. I ricavi sono attesi stabili (+0,03%) a 2,6 miliardi, l'ebitda a 351 milioni, l'utile operativo a 109 milioni e l'utile netto a 192,6 milioni (+1% circa). Nel primo trimestre l'utile netto era calato di oltre il 27% a 99 milioni di euro, principalmente per effetto dell'impatto negativo da 41 milioni dell'accordo giudiziario concluso negli Usa con Liberty Media, che ha chiuso un contenzioso lungo oltre dieci anni su uno scambio azionario.

Il fatturato era stabile a 2,49 miliardi di euro.  Lo scorrere delle lancette dell'orologio sembra poter ampliare la richiesta danni nei confronti del gruppo francese che non commenta la nuova azione legale intrapresa da Fininvest, ma fonti vicine a Vivendi ricordano che il closing dell'operazione è il prossimo 30 settembre. Chi si occupa da vicino della vicenda non appare preoccupato: «arrivare a un accordo è nell'interesse di tutti», dice all'Adnkronos. Se da un lato dunque si respingono eventuali «fantasiose e dilatorie proposte di accordi diversi dal contratto in essere», dall'altro c'è chi lavora per negoziare un nuovo patto tra la famiglia Berlusconi e Vivendi.

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