Dopo la buona perfomance della vigilia innescata anche dalle prospettive di crescita della raccolta pubblicitaria negli anni venturi. Oggi i titoli del Biscione pagano invece l'indicazione che Sky Italia non è interessata ad acquistare Premium. Ieri il numero uno di Sky Italia, Andrea Zappia, ha parlato chiaro: 'Non c'è interesse per Premium', ha infatti dichiarato ricordando che per altro Mediaset ha siglato un accordo di vendita con Vivendi e adesso sta intimando il gruppo di Oltralpe a procedere all'acquisto. 'Noi siamo interessati a noi stessi', ha comunque ribadito, mettendo fine alla girandola di voci che nelle scorse settimane ipotizzava che il gruppo del magnate Rupert Murdoch alla fine si sarebbe fatto avanti per comprare la piattaforma tv a pagamento di Mediaset, dopo il dietrofront dei francesi di Vivendi.
Gli analisti di Mediobanca, pur mettendo in conto un contraccolpo delle dichiarazioni di Zappia sul titolo, sono positivi su Mediaset: le azioni trattano a sconto rispetto ai competitor europei. Ad esempio il rapporto tra ev ed ebit stimati al 2018 per Mediaset è pari a 5,5 volte, mentre per le società del Vecchio Continente si attesta a 10,3 volte. Insomma per Mediobanca 'i titoli di Mediaset, quotando a sconto, rappresentano un'opportunità per entrare nel settore italiano del broadcasting'. Tra l'altro, hanno aggiunto, 'anche azzerando il valore di Premium, cosa che non ha senso visto che vale almeno 400 milioni come somma delle parti, il multiplo di Mediaset si attesta a 7,7 volte ed è comunque a sconto rispetto a quello dei competitor europei'. In più proprio ieri la società di consulenza Pwc ha indicato che il mercato della pubblicità in Italia crescerà fino al 2020. La società in particolare mette in conto un tasso medio annuo di crescita del 3,6% con un mercato che nel 2020 varrà circa 9,1 miliardi di euro.
