Ad oggi nessun contatto diretto tra Vivendi e Fininvest per risolvere la querelle che si e' creata dopo il dietrofront sull'acquisto di Premium da parte del gruppo francese e che ha visto successivamente la media company capitanata da Vincent Bollore' salire al 28,8% nel capitale di Mediaset. A quanto apprende l'Adnkronos, nel quartier generale della holding italiana non e' arrivata alcuna proposta, formale o informale, per cercare di risolvere con un armistizio la battaglia legale che ha visto scendere in campo anche la procura di Milano, su esposto di Mediaset, con l'indagine per aggiotaggio nei confronti di Bollore' e del'ad Arnaud de Puyfontaine.
Tuttavia gli advisor sono al lavoro e una delle ipotesi sul tavolo, come gia' ventilato in precedenza tra le possibili soluzioni per risolvere l'impasse, e' un ingresso di Fininvest nel capitale di Telecom Italia dove i francesi attualmente sono i primi azionisti con il 24%. L'ipotesi vedrebbe una discesa di Vivendi nel capitale del gruppo telefonico a vantaggio di Fininvest: questo sarebbe il perno della proposta che potrebbe preludere ad un armistizio, ma che al momento non sarebbe stata completata nel calcolo delle percentuali e del destino di Premium, la pay tv di Cologno che i francesi ad aprile non hanno piu' voluto acquistare. Come advisor Fininvest e Mediaset sarebbero assistite da Unicredit, Banca Imi e Jp Morgan. Vivendi fin qui ha avuto per advisor Natixis.
Intanto il bilancio 2016 di Mediaset sara' in pesante rosso, probabilmente anche per svalutazioni allo studio. Secondo quanto apprende l'ANSA, e' emerso durante l'incontro tra azienda e il coordinamento dei Cdr del Biscione, riunione nella quale sono state smentite le voci di esuberi e trasferimenti, anche se lo spostamento del Tg5 da Roma a Milano sarebbe stato studiato senza che al momento siano state prese decisioni. Nei primi nove mesi anche i 'danni' della vicenda Premium avevano portato a un rosso Mediaset di 116 milioni.