Telecom Italia Media, il debito elevato dilata i tempi di vendita
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: MF-DJ
Nuova proroga dei tempi della data room per la vendita degli asset di TiMedia, ovvero l’emittente La7 e i multiplex digitali. Adesso, scrive MF, la nuova e definitiva scadenza è fissata per lunedì 3 dicembre. Oltre non si dovrebbe andare perché l’azionista di riferimento Telecom Italia vuole studiare pretendenti e offerte vincolanti in occasione del cda che verrà convocato dal presidente Franco Bernabè venerdì 7 dicembre: domani comunque il tema sarà affrontato dal board chiamato ad approvare i conti trimestrali.
Alla base di questo ennesimo cambio di programma - inizialmente la scadenza doveva essere il 19 novembre, poi prorogata al 30 - c'è la volontà dei pretendenti di sciogliere uno dei nodi fondamentali dell’operazione, cioè l’eccessivo debito, 224 milioni, di TiMedia, gran parte del quale riconducibile a La7, che spende 200 milioni in palinsesti. Un tema che ha fatto drizzare le orecchie in particolare a Clessidra.
Il fondo di private equity fondato da Claudio Sposito (assistito dall’advisor Bain&Co) ha fatto l’offerta più alta, 330 milioni, superando di slancio H3G (affiancata da Roland Berger e dalle banche Hsbc e Goldman Sachs) ferma a 300 milioni. La proposta di Clessidra, che alla fine potrebbe essere anche ritoccata a 350 milioni, sarà finanziata per metà con equity e per l’altro 50% facendo ricorso al finanziamento bancario. Ed è proprio dopo una serie di confronti con gli istituti di credito che sarebbero emerse le prime difficoltà dell’intera operazione. Perché già l’esposizione di partenza di TiMedia è elevata e con ogni probabilità chi comprerà gli asset dovrà per prima cosa rinegoziarne i termini.
Così se al debito di partenza (200 milioni) se ne dovessero aggiungere altri 150 o 175, l’indebitamento risulterebbe eccessivo rispetto alle performance reddituali del gruppo editoriale, da sempre in perdita a partire dai margini operativi: basti pensare che a fine settembre l’ebitda consolidato era in rosso per 26,4 milioni, e quello dell’asset privilegiato, La7, addirittura di 48 milioni.
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