Telecom, giovedì il cda: in pole per Ti Media c'è il fondo Clessidra
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
A un mese circa dall'ultimo cda Telecom e la sua controllata Ti Media tornano a riunire i loro board per fare il punto sui grandi dossier aperti, in particolare sul processo di vendita di La7 e TiMBroadcasting.
Il 'dopo-Stella' (l'ex presidente di La7 e consigliere di Ti Media dimessosi il 13 dicembre) è stato avviato e il 15 gennaio si riunisce il cda guidato dal presidente Severino Salvemini e dal direttore generale Marco Ghigliani.
Al centro dell'incontro dovrebbero esserci tematiche di business come l' andamento degli ascolti e presumibilmente un esame dei palinsesti per i quali ci si attende una revisione a fine gennaio. Ai consiglieri di Ti Media inoltre dovrebbero essere riportati gli esiti della riunione del comitato endoconsiliare che segue il processo di dismissione.
Mercoledì sarà invece la volta del comitato esecutivo di Telecom che di routine si riunisce il giorno precedente il cda. Giovedì 17 il presidente esecutivo Franco Bernabè, l'ad Marco Patuano e il direttore finanziario Piergiorgio Peluso faranno con gli altri amministratori il punto sull'andamento dell'attività e avvieranno un primo confronto sull'aggiornamento del piano che verrà presentato il mese prossimo. Il tema caldo su cui aspettano chiarimenti è però la cessione degli asset televisivi che, secondo indiscrezioni, ha preso un percorso in salita.
Qualche dubbio nelle scorse settimane lo hanno posto gli analisti di Kepler secondo cui le offerte presentate dai fondo di private equity Clessidra ed Equinox e quella di Cairo potrebbero essere inferiori ai 300 milioni di euro di enterprise value, al di sotto delle aspettative di Telecom Italia di 400 milioni di euro. Il titolo venerdì ha chiuso in leggero rialzo a 0,16 euro. A dicembre i manager hanno avuto mandato a trattare per arrivare ad impegni vincolanti ma soprattutto ad offerte più alte.
Il tavolo sarebbe ancora aperto ma non sembra si sia già arrivati a un accordo. Non c'è una dead line ma qualche analista teme che una rinuncia alla vendita, in caso di un prezzo non ritenuto congruo, non permetta di raggiungere il target di debito netto a fine anno a 27,5 miliardi di euro, aumentando la pressioni delle agenzie di rating sulla società e le probabilit… di un taglio del dividendo. Un debito netto a circa 28 miliardi sarebbe comunque «una buona notizia - commenta invece un analista di Deutsche Bank - perchè implicherebbe un calo del debito organico di 2,4 miliardi anno su anno». Analisti ottimisti anche sul quarto trimestre che viene visto in miglioramento rispetto al trimestre precedente: «ci aspettiamo un calo dell'11% anno su anno contro il -13% del terzo trimestre».
Il quarto trimestre 2011 era stato più complicato, ricorda l'analista di Deutsche Bank, in particolare per la concomitante caduta del governo Berlusconi e per i timori di misure straordinarie da parte di quello Monti. Nel quarto trimestre inoltre gli analisti si aspettano un impatto inferiore del calo dei prezzi del roaming dovuta alla stagionalità. In conclusione le attese sono per un miglioramento di 2 punti percentuali trimestre su trimestre.
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