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Commento razzista in diretta tv, la RSI licenzia l'ex milanista Stefano Eranio

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Digital-News (com.stampa)

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Satellite / Estero

Ieri sera, durante la pausa della diretta televisiva della partita di Champions League Bayer Leverkusen-Roma, l’ex calciatore Stefano Eranio, ospite in studio, si è soffermato su un gol della squadra tedesca. Riferendosi all’errore di un difensore della Roma, ha sostenuto che

“i giocatori di colore, quando sono sulla linea difensiva, spesso certi errori li fanno perché non sono concentrati. Sono potenti fisicamente (…) però, quando c’è da pensare (…) spesso e volentieri fanno questi errori”.

Dopo avere attentamente valutato la portata di questo commento, del tutto incompatibile con le regole e la deontologia del Servizio pubblico e preceduto da un’altra affermazione dello stesso tenore fatta da Eranio durante l’incontro Manchester City-Juventus del 15 settembre scorso, la Direzione della RSI ha deciso di interrompere immediatamente la collaborazione con Eranio stesso. Nel contempo, distanziandosi dalle parole del commentatore ospite, la RSI si scusa con il pubblico, parte del quale non ha mancato di comunicare il suo dissenso.

«Sono avvilito, sono una persona perbene e non sono mai stato un razzista»

Stefano Eranio cerca di smorzare la 'botta', lo storico centrocampista del Genoa e del Milan (nonchè azzurro) oggi commentatore tv, ammette l'errore ma non accetta di essere tacciato

«per quello che non sono, per razzista. Sono avvilito - spiega all'Ansa - Non era mia intenzione offendere nessuno. Chi mi conosce sa come sono e adesso mi vogliono far passare per razzista per aver spiegato magari male una situazione tattica che tra l'altro coinvolgeva un giocatore, Rudiger, nato e cresciuto calcisticamente in Germania. Sicuramente è stato un errore tecnico però io volevo far passare il messaggio che se culturalmente i giocatori di colore imparassero la tattica in campo noi non vinceremmo una partita».

Per la televisione svizzera di lingua italiana tanto è bastato a licenziare l'ex azzurro, che nei prossimi mesi si occuperà del progetto dei centri tecnici federali giovanili varati proprio sull'onda del 'modello Germania' («ma domani non sarò a Roma per il varo, avevo già deciso»): il motivo, incompatibilità con regole e deontologia della tv pubblica.

«Io mi prendo le mie responsabilità - controbatte Eranio - Se ho ho fatto passare un messaggio sbagliato me ne scuso, ma addirittura farmi passare per razzista non ci sto. Non voglio che sia infangato il mio nome, la mia persona come allenatore e come calciatore di un certo livello che ha giocato con tanti giocatori di colore, cito Desailly, che tatticamente è quello che ci fece fare il salto di qualità, e Weah. Sono del pensiero che i giocatori di colore non hanno mai curato l'aspetto tattico, non a caso non hanno mai vinto un Mondiale. Questi - conclude Eranio - sarebbero da querelare, perchè non possono farmi passare per quello che non sono. Altri li avrebbe querelati, io no voglio essere superiore. Sono dispiaciuto per quanto successo ma spero che le persone capiscano. Non sono razzista e mi dispiace di avere dato questa impressione»

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