Meno ore di trasmissioni in chiaro, più spazio allo sport, enfasi su produzione originale dei contenuti, prodotti ad hoc per web e smartphone, partnership internazionali. Sono gli ingredienti principali della ricetta di Vincent Bolloré, presidente e primo azionista di Vivendi, per salvare le reti di Canal+ in Francia.
«Penso non solo che Canal+ si possa salvare, ma che sarà salvata - spiega l'uomo d'affari bretone a Les Echos - Fatti salvi gli accordi previsti e i risparmi da fare. Siamo passati da una prima fase di presa di coscienza, poi abbiamo messo in campo la squadra che serve, e la direzione ora è chiara».
Primo passo, il taglio delle ore di trasmissioni in chiaro, una delle particolarità di Canal+, che la differenzia dalle principali concorrenti europee ma che, secondo Bolloré, finisce per essere controproducente.
«Quando apriamo uno spazio in chiaro, certo a breve termine guadagnamo introiti pubblicitari - argomenta - ma a lungo termine, perdiamo abbonati. Soprattutto quando distribuiamo trasmissioni che potrebbero essere riservate agli abbonati paganti, o che non hanno nulla a che fare con i contenuti criptati».
Il secondo elemento cruciale del piano di salvataggio sono le sinergie. Sulle dirette sportive in Francia, grazie all'accordo per la distribuzione in esclusiva delle reti BeIn Sport (che però attende ancora il via libera dell'Antitrust). Ma anche e soprattutto nell'Europa latina, dove Vivendi lavora alla costruzione di un gruppo integrato di produzione e distribuzione di contenuti multipiattaforma. In quest'ottica, si apre la possibilità di partnership rafforzate con altre società del gruppo, in testa Mediaset Premium, la cui acquisizione al 100% è stata concordata ed è ora in completamento. Magari anche lavorando insieme alla produzione originale di contenuti, altro elemento su cui Canal+ intende insistere. Nessuna intenzione, inoltre, di rinunciare al canale all news i-Telé, che la scorsa settimana voci insistenti davano come prossimo ad essere ceduto.
«Non bisogna vendere i-Telé, ma al contrario conservarla e rivitalizzarla utilizzando le forze di Vivendi e Canal+ - spiega ancora Bolloré a Les Echos - Si può coprire più sport, più cinema, più cultura, più economia, più esteri. Bisogna smarcarsi dalla concorrenza lavorando sui nostri punti di forza»