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Canal+/TPS abbandona Hot Bird?

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Fonte: Dow Jones Newswire & digital-sat

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Satellite / Estero
Completata ufficialmente il 4 gennaio scorso la fusione tra Canal+ Groupe e TPS, con l'acquisizione del controllo dell'intero gruppo da parte di Vivendi e la creazione di Canal+ France, cominciano a trovare risposta gli interrogativi sulle scelte e la strategia del nuovo colosso della tv a pagamento, ormai il più grande in Europa. Il management del gruppo ha già comuncato  che le nuove offerte di abbonamento vedranno un notevole aumento delle "options", offrendo così da una parte ai clienti  la possibilità di scegliere se mantenere gli attuali pacchetti o arricchirli, e dall'altra consentendo al gruppo di aumentare l'importo della fattura media per cliente. Sul fronte dei canali, dopo l'arrivo dei canali di Canal+ Le Bouquet sulle frequenze di TPS su Hotbird e l'attivazione su Astra1 di TF1 e M6 anche nelle versioni HDTV, è annunciato per l'inizio di febbraio l'arrivo di TPS Star sulle frequenze attuali di Canal+ sempre su Astra1. Ma il mantenimento da parte della nuova Canal+ France del "doppio satellite" è da sempre considerata una una scelta ad alto rischio, comportando nel lungo periodo una moltiplicazione dei costi poco sensata. Del resto concentrare l'intero package su un solo satellite comporterebbe uno sforzo consistente, tecnico ed economico, di adeguamento degli impianti dei clienti.


La scelta sarebbe però già stata fatta. Secondo il Dow  Jones Newswires,  Hot Bird verrebbe abbandonato e tutto il pacchetto sarebbe diffuso solo da Astra 1 a 19.2° est. Un portavoce di Canal+ avrebbe peraltro dichiarato al Dow Jones Newswires che "il processo è tuttora in corso e la decisione non è ancora definitiva".  Attualmente TPS occupa 6 transponder su Hot Bird a 13° est e rappresenta un fatturato di circa 20 milioni di euro all'anno per Eutelsat, circa il 2.7% del giro d'affari complessivo. Lo spostamento completo su Astra1 comporterebbe costi, per il riorientamento delle parabole e adeguamento dei ricevitori, di circa 100-150 euro per abbonato da moltiplicare per gli oltre 1.300.000 abbonati TPS via satellite. A questo si dovrebbe aggiungere il pagamento di una penale per la rescissione del contratto con Eutelsat, che scade nel lontano 2014. Allo stato, né Eutelsat né Ses Global Astra hanno ritenuto di commentare l'indiscrezione. Questa scelta, se confermata, si trascinerebbe inevitabilmente anche quella relativa alla scelta del sistema unico di codifica, con l'abbandono definitivo del Viaccess e l'adozione del solo Seca/Mediaguard.


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