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Con 'Tetris' da stasera su La7 la politica diventa surreale

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Fonte: Libero

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Televisione

Giochi, fumetti, retroscena, interviste marzullesche. E una presenza femminile molto particolare. La7 prova a rendere la politica divertente con "Tetris", da stasera in seconda serata, lanciato come «primo surreality show della televisione italiana».

Di certo è uno dei pochi casi in cui una trasmissione viene promossa dal satellite (è andata in onda con successo sul canale di Sky RaiSat Extra) alla piattaforma terrestre. Prodotto dalla Wilder di Lorenzo Mieli, figlio di Paolo, e condotto da Luca Telese, il programma ha come sottotitolo: «Quando s'incastrano politica e tv».

Perché? Ad esempio, per presentare tra loro gli ospiti politici in studio (stasera sono il ministro della Giustizia Clemente Mastella e l'europarlamentare comunista Marco Rizzo) si userà la formula di "C'è posta per te", il programma di Maria De Filippi: il leader di turno potrà decidere di alzare o meno la parete che lo separa dall'altro. Oppure dialogare a distanza con l'avversario.

Altra "chicca" è il Rischia-Tetris: Mike Bongiorno, eccezionalmente in prestito da Mediaset a La7, sottoporrà gli ospiti a un serrato quiz politico, che nella prima puntata - in onore di Gerry Scotti - si chiamerà "Chi vuole essere democratico".

Nel menù del programma di La7 ci sono anche tre rubriche che mixano l'attualità e la tv. Nella "Fonte avvelenata", anonime "gole profonde", inquadrate di spalle, rivelano pettegolezzi politici che tutti conoscono, ma che nessuno ha la faccia tosta di rendere pubblici. I retroscena di Palazzo saranno al centro di "Storielle d'Italia a fumetti", disegnate da Emanuele Fucecchi. Tetris omaggerà poi Gigi Marzullo con la rubrica "Parla con me stesso": i politici (inizierà Antonio Di Pietro, ministro delle infrastrutture) si auto-intervisteranno sulla falsariga della storica formula del «si faccia una domanda, si dia una risposta».

"Tetris" prenderà anche in giro Michele Santoro e la sua giornalista-valletta di "Annozero" Beatrice Borromeo. La risposta alla «gnocca senza testa» è la musulmana Karima Moual, pubblicista, nata a Casablanca e collaboratrice di diverse testate tra cui "Metropoli" e "Al Maghribia". È lanciata come la «figlia del primo vucumprà in Italia». In che senso? «Mio padre», racconta Karima, venticique anni, laureanda in Lingue e Civiltà Orientali a Roma, «è stato uno dei primi immigrati marocchini in Italia. È arrivato negli anni Settanta e dopo trent'anni finalmente da poco è riuscito a conquistare un bancone al mercato».

La ragazza, che vive in Italia da sedici anni ed è membro di diverse associazioni musulmane, farà domande e interviene con commenti. «Sarò l'anti-Borromeo», dichiara la Moual, «la risposta alla ragazza di sangue blu, bionda, occidentale. La Borromeo ha vent'anni ma è troppo seria, da Santoro non sembrava nemmeno una ragazza giovane. Io sarò più fresca».

Alessandra Menzani
per "Libero"

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