Sarà stato il prezzo, piuttosto elevato per trasmettere in aree ove il digitale non è ancora così diffuso, o la volontà di mantenere l’originaria vocazione di operatore di rete oppure altre ragioni non oggettive; fatto è che alla data del 23 giugno, termine di presentazione delle domande per accedere al 40% della capacità trasmissiva degli operatori di rete nazionali, solamente tre attuali concessionari televisivi locali si sono proposti come fornitori di contenuti in ambito territoriale (offerta peraltro solo da uno dei multiplex di Telecom Italia Media Broadcasting) rispettivamente in Lombardia, Veneto e Piemonte.
Nessun circuito o consorzio di emittenti locali ha usufruito della possibilità di presentare l’offerta di banda per l’ambito nazionale, il cui affitto era peraltro particolarmente oneroso. Quanto alla capacità per una rete nazionale, 25 sono state le domande presentate da parte di 17 società, di cui solo 5 italiane. Entro il 23 agosto si dovrà concludere la gara per i 12 canali disponibili, che verranno poi attribuiti dall’Autorità con proprio atto formale.
Per ulteriori dettagli sulle offerte presentate, vi rimandiamo ad un articolo de "Il Sole 24 Ore" di mercoledì scorso, disponibile sulle pagine di Digital-Sat.