
L’unica definitiva certezza sull’assassinio di John Kennedy è il suo immenso valore simbolico: il 1963 è lo spartiacque tra il rassicurante conformismo del sogno americano e gli scontri ideologici e generazionali dell’era della contestazione. La commedia di Richard Benjamin
Sirene (1990) – in onda su
Rai4 mercoledì sera – torna proprio ai giorni dell’uccisione del presidente americano per raccontare un rapporto madre-figlia singolarmente rovesciato. Nel film, tratto da un romanzo “di formazione” di Patty Dann, la teenager Winona Ryder, che nasconde dietro un eccessivo fervore religioso le inquietudini del proprio farsi donna, cerca di indirizzare la scapestrata mamma single Cher verso quello che ritiene essere l’uomo giusto, il burbero, ma sincero Bob Hoskins. Sua indispensabile complice è la saggia sorellina Christina Ricci, futura icona generazionale degli anni duemila, qui al proprio debutto sul grande schermo.
Hackers (1995) – in onda su
Rai4, giovedì in prima serata – è il primo film da protagonista della ventenne Angelina Jolie. Questo è forse solo l’ultimo dei motivi che hanno trasformato una pellicola passata inosservata nelle sale in un impedibile cult generazionale. Diretto dal londinese Iain Softley, il film segna l’esordio nel ruolo principale anche di un altro futuro divo, il britannico Jonny Lee Miller, consacrato l’anno successivo dal personaggio di Sick Boy in
Trainspotting. Capace di mandare in tilt i computer di Wall Street a soli undici anni, sul finire degli anni ottanta, il protagonista della vicenda si trova più che preparato quando, a metà del decennio successivo, internet sta esplodendo come fenomeno mondiale. L’ambiente dei teenager newyorksi che vivono da pirati della rete è raccontato con un occhio alle mode e con grande immaginazione visiva: il direttore della fotografia Andrzej Sekula – lanciato da Quentin Tarantino – dipinge le invisibili connessioni della rete come una psichedelica realtà virtuale.
ore 23:10 “Sugo – Il sangue dei media”
VENERDÌ 8 MAGGIO

Venerdì sera, su
Rai4, la fantasia mostra come sempre il suo lato più oscuro. Sam Raimi – regista de
La casa e
L’armata delle tenebre – autorità indiscussa in fatto di horror, è il produttore di
The Grudge (2004), rifacimento hollywoodiano del nipponico
Ju-On. Raimi prosegue la tradizione dell’instant-remake di successi asiatici, inaugurata due anni prima da
The Ring, ma affida la regia allo stesso autore del prototipo, il giovane Takashi Shimizu, al suo debutto americano. Dal cast del primo film provengono anche gli interpreti degli spettrali personaggi di Kayako e Toshio. Nel ruolo principale c’è invece Sarah Michelle Gellar: mentre i protagonisti di
Ju-On si limitavano a subire con terrore gli inspiegabili fenomeni di una casa maledetta, la star americana in trasferta a Tokyo s’interroga sulle origini dei fatti con la stessa intraprendenza mostrata nei panni di
Buffy, l’ammazzavampiri. Le risposte alle sue curiosità non saranno ovviamente rassicuranti.
In seconda serata, l’appuntamento con il brivido continua con la tredicesima puntata di Millennium, serie che contamina indagine poliziesca e misteri del paranormale, ideata dal creatore di X-Files Chris Carter. A seguire, Il fantasma dell’opera (1989), di Dwight H Little: nei panni del celebre personaggio ideato da Gaston Leroux c’è Robert Englund, il Freddy Kruger di Nightmare, il che basta a preannunciare che gli aspetti romantici della vicenda rimarranno all’ombra del gore.
ore 21:00 “The Grudge” di Takashi Shimizu (Usa, 2004)
ore 22:55 “Millennium” I stagione, 13° puntata
a seguire “Il fantasma dell’opera” di Dwight H Little (Usa, 1989)
SABATO 9 MAGGIO

Su
Rai4,
La leggenda di Bruce Lee rivive ogni sabato, in prima serata. L’atletico “Danny” Chan Kwok-kwan, già interprete di
Shaolin Soccer e
Kung Fusion, veste i panni dell’indimenticabile attore e artista marziale in un’appassionante serie in trenta puntate – assolutamente inedita in Italia – prodotta dalla televisione di Stato cinese CCTV in occasione delle Olimpiadi di Pechino dello scorso anno. Gli episodi di questa settimana – La lezione e Il confronto – continuano a raccontare gli anni trascorsi da Bruce a Seattle: l’apertura della sua prima palestra si accompagna al rinnovato interesse dell’atleta per il confronto tra il kung fu e altre arti marziali come il karate e il jujitsu, confronto alla base della personalissima sintesi tecnica e filosofica da lui stesso battezzata “Jeet Kune Doo”. Le puntate della serie saranno replicate il giorno successivo, domenica attorno alle 18:00, e il lunedì, in seconda serata, a quindici giorni di distanza dalla prima replica.
A seguire, consueto appuntamento con la storia del cinema d’arti marziali di Hong Kong e con i suoi epigoni italiani, protagonisti della sesta parte del documentario di Lorenzo De Luca L’urlo di Chen terrorizza ancora l’Occidente.
ore 21:00 “La leggenda di Bruce Lee” (Cin, 2008), 11° puntata
a seguire “La leggenda di Bruce Lee” (Cin, 2008), 12° puntata
a seguire “L’urlo di Chen terrorizza ancora l’Occidente” 6° parte
In replica domenica 10
ore 17:55 “La leggenda di Bruce Lee” (Cin, 2008), 11° puntata
a seguire “La leggenda di Bruce Lee” (Cin, 2008), 12° puntata
DOMENICA 10 MAGGIO

New York, anni Sessanta: all’ombra della mafia italo-americana, raccontata da Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, la criminalità organizzata irlandese domina una piccola roccaforte nel West Side di Manhattan, il quartiere di Hell’s Kitchen. In
Stato di grazia (1990) – in onda domenica sera, su
Rai4 – il regista Phil Joanou segue con talento le orme dei due maestri della New Hollywood, costruendo un dramma criminale emozionante e violento, in cui un’accurata ricostruzione d’epoca fa da sfondo a una classica vicenda d’amicizia e tradimento. Sean Penn, agente federale infiltrato in una gang di cui fanno parte i suoi compagni d’infanzia, guida un ricchissimo cast che va da Ed Harris a Gary Oldman, da Robin Wright a John Turturro. L’atmosfera malinconica e tragica costruita dal giovane regista è efficacemente sostenuta dalle musiche del grande Ennio Morricone.
In seconda serata, un nuovo appuntamento settimanale con “il lato selvaggio” del cinema contemporaneo americano. Il ciclo si apre con Drugstore Cowboy (1989), opera seconda, di produzione indipendente, del maestro Gus Van Sant. Il bello maledetto Matt Dillon veste i panni di un rapinatore tossicodipendente, in fuga senza meta sullo sfondo dell’Oregon degli anni settanta.
ore 21:10 “Stato di grazia” di Phil Joanou (Usa, 1990)
ore 23:20 “Drugstore Cowboy” di Gus Van Sant (Usa, 1989)