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“Rai 5 potrebbe essere un canale di intrattenimento o dedicato all’audiovisivo italiano e europeo”, ha spiegato Leone, ribadendo che al momento si tratta “solo di ipotesi”. Dell’attuale offerta tematica - Rai 4, Rai News 24, Rai Sport Più, Rai Gulp, Rai Storia, più i quattro canali di Rai Sat ’scesi’ da Sky (Cinema YoYo, Extra e Premium) e Rai Scuola (l’ex Rai Edu 1) - “alcuni canali saranno confermati, altri potrebbero invece cambiare”. Non si esclude che possa nascere anche un altro canale sportivo: “I diritti degli altri sport, diversi dal calcio, che la Rai possiede, potrebbe giustificare una simile scelta”, ha detto Leone. Nel complesso, comunque, non si supererà il numero delle 12-13 reti tematiche, “sia per rispettare il limite del 20% dei canali digitali imposto dalla legge, sia per motivi di budget”. In più, la Rai punta a realizzare “un canale in alta definizione”.
A Viale Mazzini, intanto, sono “molto soddisfatti” dei risultati raggiunti in Sardegna, prima area ‘all digital’, con un’offerta basata sul mix tra reti generaliste e tematiche, tutte gratuite: “Ad agosto - ha spiegato Leone - la Rai in generale viaggiava nell’intera giornata sul 41% di share, due punti in più rispetto al resto d’Italia, con un 33-34% concentrato sull’offerta generalista e circa l’8% sugli altri canali. Quanto ai canali di Rai Sat che sono usciti dall’offerta Sky, da soli in Sardegna raggiungono già il 2%, con buone performance in particolare per Cinema e YoYo. In base al piano presentato dal direttore generale Masi in cda, il 2% era l’obiettivo da raggiungere nel giro di due anni. Dalla Sardegna arriva dunque un segnale interessante: stiamo evidentemente colmando un’offerta che non c’era”.