
I comaschi che risiedono nei comuni affacciati sul Ceresio italiano, ma anche chi abita a Carlazzo, Grandola ed Uniti, Bene Lario, Claino con Osteno sono alle prese da giorni con l’incubo di uno switch-off anticipato. In pratica, tra pochi giorni i canali Rai potrebbero scomparire definitivamente dalla tv analogica per trasferirsi su quella digitale.
Nessun annuncio particolare, come sta accadendo per il Piemonte o per le altre regioni italiane dove il passaggio alla nuova tecnologia è già stato completato. Soltanto, appunto, una sovrimpressione quotidiana e una striminzita pagina di Televideo, che in molti sono corsi a leggere in queste ore.
Il motivo dell’improvvisa accelerazione verso il digitale terrestre per i soli paesi del Ceresio comasco è semplice, e deriva da un accordo internazionale con la Svizzera relativo alle frequenze televisive.
Com’è noto, Berna ha deciso il passaggio al digitale terrestre da tempo. E ha chiesto adesso all’Italia di “spegnere” le frequenze analogiche che illuminano l’enclave di Campione. Quelle stesse frequenze servono anche Porlezza, Valsolda e altri comuni della zona. Il risultato è, come detto, una improvvisa accelerazione del passaggio al digitale, che ha un po’ scombussolato la vita di qualche centinaio di persone.
Non pochi dovranno infatti comprare una tv nuova o comunque dotarsi del decoder. C’è da dire che la vicinanza con la Svizzera aveva spinto molti da tempo a provvedere in tal senso. Quelli della Tsi sono sempre stati canali televisivi molto amati dalla gente di frontiera, soprattutto da chi ogni giorno varca il confine per andare a lavorare in Ticino e ama essere informato su quanto accade nel Cantone di lingua italiana.
Articolo tratto da
"Il Corriere di Como"