
Virgilio nell’Eneide fa risalire il nome di Gaeta da Caieta, nutrice di Enea qui sepolta al suo passaggio; secondo Strabone dal greco kajadas, cavità, per l’ampio golfo. In epoca romana fu porto naturale di Formia. Al termine del lungomare G. Caboto si entra nella cittadella medievale originata da un castrum romano, poi nominata “civitas” nel IX secolo, che fu il nucleo del ducato. Con i Normanni (1140) finisce il ducato pur rimanendone vigente l’amministrazione. Di questo periodo sono notevoli: il campanile del Duomo (1148), la chiesa di S. Giovanni a mare e quella di S. Lucia. Con Federico II (1227) viene abolito il consolato e Gaeta si evolve in piazzaforte del Meridione. Del Castello rimangono le opere di Carlo II d’Angiò (sec. XIII), ampliato da Alfonso I d’Aragona (sec. XV), dove eresse la sua corte per sette anni prima di entrare a Napoli. La città è presa da Carlo VIII re di Francia e popola battaglia del Garigliano (1503) da Ferdinando il Cattolico che inizia la dominazione spagnola. Carlo V la fortifica con una più ampia cinta comprendendo il monte Orlando. Caduta in mano agli austriaci (1707) è ripresa da Carlo III (1734) capostipite della dinastia borbonica. Ferdinando II vi ospita per 9 mesi (1848-1849) papa Pio IX fuggiasco da Roma. L’ultima funzione di baluardo si ha nel 1860 quando vi ripararono i reali di Napoli Francesco II e Maria Sofia, conclusasi con la capitolazione il 13 febbraio 1861, fine della monarchia borbonica e nascita del Regno d’Italia.
Per ulteriori informazioni storiche, si veda questo indirizzo.
Per l'elenco completo dei comuni interessati si veda il riepilogo qui riportato, mentre per ogni altra informazione si rimanda all'articolo introduttivo sullo switch-off nel Lazio con numeri utili e indicazioni tecnico-commerciali.
Ricordiamo infine che è sempre a disposizione il nostro Digital-Forum con una discussione dedicata allo switch-off laziale dove i nostri esperti saranno in grado di aiutarvi nella risoluzione di eventuali problemi.