Con gli occhi liquidi e curiosi, ingigantiti dalle spesse lenti degli occhiali, Jonathan Safran Foer (Elijah Wood de Il Signore degli Anelli) osserva la parete della stanza costellata di piccoli sacchetti di plastica, in cui ha meticolosamente archiviato anelli, pillole, grilli, negativi e dentiere appartenenti nel corso degli anni alla sua famiglia...
La più grande paura del maniacale collezionista di ricordi protagonista di Ogni cosa è illuminata (2005) è, infatti, quella di dimenticare...
Col viaggio tragicomico per le strade d'Ucraina di questo ragazzino ebreo americano sulle orme del nonno, si apre Not to Forget, la mini-retrospettiva con la quale Iris raccoglie alcuni tasselli della memoria universale.
Dal 3 marzo 2012, ogni sabato, in prima e seconda serata, infatti, sono di scena un ciclo di 6 opere cinematografiche che volgono lo sguardo a un passato difficile, da ricordare, fatto di conflitti senza regole e conseguenze inumane.
Dopo l'esordio registico di Liev Schreiber, tratto dall'omonimo romanzo autobiografico dello stesso Safran Foer, è la volta di Munich (2005).
Una "preghiera", secondo il suo autore Steven Spielberg, che con quest'opera tocca lo spinosissimo tema del conflitto israelo-palestinese narrando la missione segreta del Mossad all'indomani dell'uccisione degli 11 atleti israeliani, alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
In questo suo appello, il regista d'origine ebraica indaga le ragioni dell'odio e s'interroga sulla presenza del male e del fanatismo confezionando un thriller dal ritmo serrato, un vero e proprio film di spionaggio, in cui brillano Eric Bana, Daniel Craig e il premio Oscar Geoffrey Rush.
In locandina per Not to Forget anche Lettere da Iwo Jima (2006), pellicola di Clint Eastwood sulla guerra nel Pacifico, dal punto di vista giapponese, e Harrison's Flowers (E. Chouraqui- 2000), una storia d'amore sconfinato che ha per sfondo i conflitti in ex-Jugoslavia. In seconda serata, invece, Jakob, il bugiardo (Peter Kassovitz - 1999), con Robin Williams, Alan Arkin e Hannah Taylor-Gordon, e l'unico film italiano della retrospettiva, Uomini Contro, diretto da Francesco Rosi nel 1970.