Seduzione e amore, sottomissione e dominazione, soft bondage e sex toys: questi gli ingredienti della trilogia "Cinquanta sfumature di Grigio", scritta da E. L. James. Un autentico fenomeno che, dopo 37 milioni di copie vendute, una colonna sonora in uscita, un film in pre-produzione e una linea di lingerie e di abiti in preparazione, ha definitivamente sdogato temi un tempo tabù.
Ma, negli Anni '70, quando il sesso era ancora sinonimo di proibito e le signore praticavano solo il bon ton - mutuato dall'omonimo romanzo di Louis-Jaques Rollet-Adriane (ma firmato dalla di lui moglie Emmanuelle Arsan) - appare Sylvia Cristel e il primo episodio della saga di "Emmanuelle". L'eros al cinema non sarà più lo stesso...
Iris, con "Emanuelle Story", al via dall'8 settembre, ogni sabato, in seconda serata, omaggerà l'icona del sesso di quegli anni, con una mini rassegna di quattro titoli privilegiando le opere interpretate dall'attrice indonesiana Laurette Gemser.
Apre "Emanuelle Nera" (1975), diretto dal regista Albert Thomas. La protagonista, esotica e sexy, ha la pelle color ebano, occhi scuri, sguardo penetrante, capelli lunghi e neri: è Mae Jordan, fotoreporter ambiziosa e disinibita sempre alla ricerca di nuovi scoop.
Il 15 settembre è la volta di "Emanuelle Nera-Orient Reportage" (1976). Alla regia, anche delle due successive pellicole in programmazione, il mitico Joe D'Amato, che dona alla donna toni femministi ed emancipatori.
Il 22 settembre, tocca ad "Emanuelle in America" (1977) e il 29 settembre chiude l'opera più discussa e censurata della saga: "Emanuelle: perché violenza sulle donne" (1978).