Una nuova selezione per assegnare i contributi pubblici a sostegno delle emittenti locali che privilegi la qualita' dell'offerta oltre al numero dei dipendenti occupati. È quanto emerge dalle linee guida per il nuovo Regolamento per la ripartizione delle risorse che il Mise pone a consultazione pubblica e che contengono anche, a quanto apprende l'Adnkronos, un tetto alle televendite che non devono 'ingolfare' il palinsesto. Televendite e programmi incentrati su 'maghi' non devono superare il 10% della programmazione. Tutti nella direzione di un'offerta di qualita' i criteri di ammissione per le emittenti: sono ammesse ad usufruire dei contributi quelle che abbiano un numero minimo di dipendenti - compresi i giornalisti - a tempo indeterminato e determinato, definito annualmente nel bando, per ogni regione, in base alla numerosita' della relativa popolazione.
Quest'ultima e' suddivisa in base a scaglioni che tengono appunto conto dell'ampiezza del territorio considerato (dalla regione con piu' di 5 milioni di abitanti a quella fino a 500mila). C'e' anche il numero minimo dei giornalisti che sara' «l'l'x% del totale dei dipendenti». Sono inoltre ammesse a usufruire dei fondi pubblici le emittenti che nei propri palinsesti (secondo quanto depositato al Ministero in sede di autorizzazione e in successive variazioni), non abbiano piu' del 10% di programmi di televendite, di giochi e di cartomanzia nelle fasce orarie tra le 7 e le 23.
Sono poi vari i criteri per i punteggi da assegnare alle emittenti: tra di essi: numero medio di dipendenti occupati nel biennio precedente con contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato, risultanti dalla presentazione del riepilogo delle posizioni iscritte presso l'Inps e secondo quanto stabilito nel bando annuale (sono esclusi dal calcolo i lavoratori part-time con orario di lavoro inferiore al 50% e quelli con contratto di apprendistato); numero medio di giornalisti occupati nel biennio precedente iscritti al relativo Albo o pubblicisti, secondo quanto stabilito nel bando annuale; con riferimento ai soli fornitori di contenuti televisivi, indici di ascolto medio ponderati con il numero dei contatti, secondo le rilevazioni fornite da Auditel relativamente all'anno precedente al bando.