Vivendi chiude il 2017 in linea con le attese (con un utile netto adjusted di 1,31 miliardi +73,9%), beneficiando del consolidamento di Havas, acquisita totalmente a luglio scorso. I francesi marciano dritti verso il loro obiettivo: «costruire un gruppo europeo leader nei contenuti media e nella comunicazione» per sfidare le major americane e asiatiche. Lo dice il ceo Arnaud de Puyfontaine parlando agli analisti e aggiunge: «Quattro anni fa abbiamo delineato questa visione oggi vediamo concreti e positivi risultati».
Un piano in cui l'Italia appare un tassello importante. Qui, ricorda de Puyfontaine «abbiamo investito più di 5 miliardi di euro dal 2015 e confermiamo la nostra strategia di produrre e distribuire contenuti europei ad alto valore aggiunto». La rete non è certo un core business per i francesi e ha ricordato che il piano di spinoff sarà in cda il 6 marzo. La cessione di Persidera, promessa alla Ue, dovrebbe essere definita entro il fine settimana. Ancora qualche ora prima che scada il termine per la presentazione delle offerte, con Raiway e F2i da una parte ed Eitowers dall'altra. «Con lo status di 'direzione e coordinamento' (lo cita in italiano in mezzo a un discorso tutto in inglese, ndr) il gruppo è impegnato a migliorare i risultati e creare valore» e Tim «sta sperimentando un buon recupero in tutti i suoi parametri finanziari sia nelle attività domestiche che in quelle in Brasile». Il contributo all'utile è stato di 144 milioni, contabilizzando solo i 9 mesi (il gruppo italiano approverà infatti il bilancio annuale solo il 6 marzo). Sui diritti per la Serie A, «abbiamo seguito con attenzione l'evoluzione del processo che per due volte non è andato a buon fine. Al prezzo giusto potrebbe esserci un interesse di Tim. Per quanto riguarda la causa intentata da Sky, in questo momento, non c'è intenzione di unirsi a questo procedimento». Lo ha detto il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine rispondendo alle domande degli analisti
Parlando di Mediaset ha invece ricordato che «la relazione è iniziata con una sorta di visione strategica. Vivendi ancora crede nella validità e nel potenziale di quella visione. Speriamo di essere in grado di realizzarla. C'è una mediazione è in corso. Il nostro obiettivo rimane lo stesso, produrre e distribuire contenuti europei di portata globale». A distanza il gruppo televisivo risponde 'picche'. L'udienza del 27 febbraio prossimo davanti al Tribunale di Milano per la richiesta di risarcimento e di esecuzione del contratto dopo il mancato acquisto di Premium da parte di Vivendi «è confermata e avrà luogo regolarmente» afferma un portavoce di Mediaset. La prima udienza della causa già in programma a dicembre era stata posticipata su richiesta dei legali di Vivendi con l'intento di proseguire i colloqui con Mediaset atti a raggiungere una intesa che eviti il proseguimento dell'iter giudiziario.
Tornando ai conti i ricavi del gruppo francese sono cresciuti del 15% a 12,44 miliardi, l'ebita del 36,4% a 987 milioni e l'ebit si è attestato a 1 miliardo (+16,8%). Su questa scorta il cda propone all'assemblea de l19 aprile un dividendo ordinario di 0,45 euro (+12,5%). Havas ha contribuito con un impatto positivo nel secondo semestre ai risultati finanziari di Vivendi per 1,151 miliardi sui ricavi e di 111 milioni dell'Ebita.