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Coronavirus, le precauzioni dei maggiori gruppi televisivi

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Fonte: ConfindustriaRadioTv

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Economia

Coronavirus, le precauzioni dei maggiori gruppi televisiviPartendo dalle prime rilevanze raccolte all’interno del settore televisivo nazionale Discovery Italia ha messo tutti i propri dipendenti in smart working da lunedì 24 febbraio, analogamente Viacom CBS. I gruppi maggiori, Rai, Mediaset, La7, si sono anch’essi organizzati tempestivamente per l’emergenza sanitaria, predisponendo misure precauzionali a tutela dei lavoratori fin dai primi giorni dell’emergenza, anche nelle sedi al di fuori delle zone più colpite.

Restrizioni all’accesso, norme sanitarie. Il primo a intervenire è stato il gruppo Mediaset, sede principale Milano, che già da venerdì 21 febbraio ha intrapreso una serie di iniziative a tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti: esonerati dal rendere prestazione lavorativa tutti i colleghi che risiedono o sono domiciliati nei comuni isolati; trasferte di lavoro ridotte a quelle assolutamente indispensabili, limitate le riunioni di lavoro con personale esterno, ampliamento delle attività in smart working (ovvero, da casa e senza recarsi in ufficio); chiunque presenti sintomi influenzali, raffreddore o problemi respiratori non cronici è invitato a restare a casa, e chi abbia avuto contatto con persone potenzialmente infettate dal virus deve segnalarlo alle autorità sanitarie, al proprio responsabile e alla direzione risorse umane, rimanendo a casa dal lavoro.

Per La7, sede principale Roma, i provvedimenti decisi e comunicati tempestivamente anche ai fornitori esterni, tutti in linea con le ordinanze ministeriali e le disposizioni,  hanno previsto in particolare che: non vengono più inviati giornalisti nelle zone rosse; chi ci è stato non è rientrato nella sede di lavoro. È stato inoltre attivato con un accordo sindacale lo smart working per la sede di Milano, mentre c’è più cautela nelle trasferte, permesse solo se strettamente necessarie e comunque autorizzate. Stabilito il rafforzamento generale delle misure di igiene con relativa informazione.

L’emittente di servizio pubblico Rai, sede principale Roma ha dovuto gestire una maggior complessità organizzativa che prevede diverse sedi metropolitane (Roma, Milano Napoli, Torino) e tutte le sedi delle testate regionali (TGR). Rai ha subito disposto che «coloro che si sono recati nelle aree di rischio negli ultimi 14 giorni devono segnalarlo alle autorità sanitarie e alla task force aziendale. Tali soggetti, al termine della missione, non potranno accedere ai siti aziendali e sono invitati a restare a casa per un periodo di 14 giorni dalla data del rientro, lavorando da remoto». Inoltre ha vietato tutte le trasferte in Italia o all’estero non direttamente connesse a esigenze di copertura informativa e non funzionali a garantire la continuità operativa aziendale; limitate le visite in azienda da parte di soggetti esterni, che dovranno, tutti, firmare una autocertificazione in caso di accesso ai siti Rai; sospese iniziative che prevedono una elevata presenza di ospiti in Rai, come  ad es., oltre ai programmi con pubblico in studio, visite scolastiche, ecc.; sono stati predisposti infine punti di distribuzione di mascherine, guanti e disinfettante nelle sedi principali  di Milano in corso Sempione e di Roma a Saxa Rubra.

Smart working 100%. Discovery Italia, presente su Milano e Roma, che ha una organizzazione del lavoro piuttosto snella, coerentemente con le indicazioni delle istituzioni ha invitato tutti i suoi dipendenti a lavorare in remoto da lunedì 24 febbraio, tranne per quelle funzioni che devono garantire continuità operativa. Il gruppo Discovery Italia ha già da tempo una policy interna per cui, almeno teoricamente, ogni dipendente ha smart working illimitato.

ViacomCBS, sede principale Milano, fin dai primi giorni oltre a seguire le procedure regionali emanate dagli organi competenti, ha predisposto misure con l’obiettivo di tutelare il personale e parallelamente assicurare la business continuity:  flessibilità e tutela in particolare per genitori, dipendenti con situazioni di salute a rischio e pendolari, viaggi limitati in Italia e all’estero agli strettamente necessari. In tempi brevissimi è stato attivato lo smart working per tutta l’azienda.

Per far fronte all’emergenza Covid-19, Sky ha attivato due iniziative dedicate agli oltre 5000 dipendenti, agenti, stagisti e lavoratori con contratto di somministrazione. La prima iniziativa consiste nell’attivazione di una copertura assicurativa in caso di contagio, che è già attiva e durerà per tutto il 2020. La copertura prevede:

– Indennità giornaliera a partire dall’ottavo giorno di ricovero causato da infezione da Covid-19, fino a un massimo di 10 giorni;
– Indennità da convalescenza corrisposta a seguito di ricovero in terapia intensiva causato da infezione da Covid-19;
– Assistenza post ricovero che può comprendere trasporto in ambulanza, invio del medico generico e altro, per permettere il corretto recupero della salute e la gestione familiare.

La seconda iniziativa riguarda il riconoscimento di una indennità di business continuity a favore dei lavoratori Sky, che continuano a garantire la continuità del business dell’azienda all’interno delle sedi, inclusi i tecnici e i giornalisti che lavorano in esterna. L’indennità partirà retroattivamente dal 12 marzo e sarà valida fino al 3 aprile, con possibilità di estensione.

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