La convergenza tra media e tlc, alleanze e tecnologie
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Mediaset che guarda alla Rete Unica fa ricordare quando nel 2017 sembrava vicina l'alleanza europea anti Netflix, con Tim e Vivendi. La convergenza tra media e tlc è di fatto un processo iniziato da una decina d'anni , che mescola i mestieri, di chi fornisce la rete e chi i contenuti, e prova a contrastare la voracità degli over the top americani (da Google a Netflix, da Amazon Prime a Dazn) grazie all'evoluzione tecnologica.
La pandemia di Covid-19 ha accelerato l'invasione della banda larga nel settore broadcasting. Sono le conclusioni dello studio Convergence in Media and Telecom in the face of Covid-19: Europe in a Transatlantic and International Perspective realizzato per la Fondazione Robert Schuman da Gérard Pogorel, professore emerito alla Télécom Paris Tech e Augusto Preta, fondatore e Ceo di ITMedia Consulting, e in passato advisor per Agcom. «Gli accordi di distribuzione verticale tradizionale tra broadcaster e network - che forniscono per la maggior parte la tv lineare o pay - sembrano ora inadeguati. Prevalgono nuove forme di consolidamento, che conducono all'integrazione orizzontale e verticale su scala globale».
Secondo i ricercatori, quanto accadrà nel futuro, dipenderà anche dal successo delle strategie messe in atto prima della pandemia: come la fusione tra At&T e Time Warner, il lancio di Disney+ e l'acquisizione di Sky da parte di Comcast. La sentenza della Corte Ue è sembrata dirompente ma in realtà il Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi e radiofonici, la legge che limita gli incroci tra tlc e media, è in discussione da tempo perché rimasto ancorato al passato. Nel 2017 Vivendi (socio di Tim al 23,68& e di Mediaset al 28,8%) voleva essere catalizzatore di una 'Netflix dell'europa meridionale'. Il progetto è stato dimenticato ma poi sono arrivati gli accordi commerciali e l'anno dopo è stata firmata un'alleanza commerciale per i contenuti. nel 2018 l'accordo Vodafone/Liberty Global ha aperto la strada a un consolidamento attraverso l'Europa lungo questo modello di business.
«La crisi attuale evidenzia il know-how tecnico e la resilienza degli operatori di telecomunicazioni. Rivendica l'importanza economica e sociale dei loro investimenti nelle reti a banda larga. La concessione in licenza dei contenuti esistenti era semplicemente sufficiente per gli operatori di telecomunicazioni per rinforzare un catalogo nascente. Ci sarà ora un forte incentivo per gli operatori a contrastare la spirale dei costi di approvvigionamento di contenuti sfruttando le loro dimensioni e forza finanziaria e assumendo il controllo delle attività di creazione e aggregazione di contenuti, emulando fusioni verticali come AT&T-Time Warner e Comcast-Sky» spiegano i due professori
Le News più commentate del Mese