Tim è pronta a rispondere con delle 'remedies', ovvero metterà nero su bianco il suo impegno, ai timori dell'Antitrust sull'accordo con Dazn per la distribuzione e il supporto tecnologico sulla visione delle partite del Campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024.
Nessun commento per ora dall'azienda ma, secondo quanto si apprende Tim invierà a breve una risposta all'Antitrust in cui garantisce che l'offerta dei servizi ultrabroadband non si andrà a sovrapporre a quella dei contenuti e i clienti, era questa una delle preoccupazioni dell'Authority in merito alla concorrenza, potranno scegliere gli abbonamenti internet indipendentemente dai contenuti.
«Dazn sarà felice di offrire la visione di tutte le partite in streaming a prescindere dall'operatore internet prescelto dai consumatori. Gli utenti rimarranno liberi di decidere con quale operatore accedere al nostro servizio» aveva già chiarito il gruppo inglese.
Tim punta peraltro su questo accordo per rilanciare i ricavi e la redditività del gruppo, tanto da investire 70 milioni di euro per migliorare la rete (oltre ai 340 milioni che secondo indiscrezioni stanno alla base dell'accordo). Un nodo da sciogliere in fretta dunque alle porte della lunga maratona dei cda sulle trimestrali. A partire da Tim Brasile lunedì, per proseguire con la capogruppo martedì e terminare con Inwit giovedì. Il gruppo ha già rivisto i target finanziari del piano che da 'Beyond Connectivity' è stato ribattezzato 'Fiber to the Football', incorporando i benefici dell'accordo a partire dal 2022, sulle attese che questa piccola rivoluzione possa «sviluppare la concorrenza nel mercato della pay-tv, la visione dei contenuti in streaming e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese».
Ad oggi quello dei tifosi è un mercato da circa 5 milioni di utenti e la metà di quelli che pagano ancora non hanno l'ultrabroadband, un'opportunità quindi per tutto il settore tlc. Intanto è Vodafone a brindare alla ripresa e a sorprendere il mercato (in Borsa il titolo ha fatto un balzo del 2,4% a 118,84 euro) con ricavi da servizi del gruppo in crescita del 3,3%, sopra le attese. I ricavi del gruppo si attestano a 11,1 miliardi, in aumento del 5,7% mentre in Italia, anche se resta la competizione nel mobile il trend è in deciso miglioramento con ricavi da servizi a 1.076 milioni di euro (-3,6% contro il -7,8% del periodo precedente).
«Il miglioramento è dovuto alla stabilizzazione dei ricavi da roaming e da visitatori stranieri in Italia rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, nonché alla stabilizzazione della base clienti consumer» spiega il gruppo. «In Europa non siamo ancora tornati alle condizioni normali, ma stiamo fornendo una una buona performance dei ricavi da servizi. A maggio abbiamo annunciato, per la prima volta, la nostra ambizione di crescita a medio termine. Abbiamo iniziato l'anno in linea con questa ambizione e in linea con la nostra guidance per l'anno» commenta Nick Read, group chief executive.
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