Mediaset, proteste dei direttori tg contro Di Pietro
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Corriere della Sera
Tutti e tre d'accordo su una questione: Veltroni deve essere chiaro e prendere le distanze da Di Pietro. Durissimo Mulè. Per lui «spegnere due reti di Mediaset non è una proposta: equivale a un omicidio d'impresa premeditato, alla mortificazione del libero mercato». Chiede chiarezza: «Sono passate oltre 24 ore dall'uscita dell'alleato Di Pietro, ma ancora Veltroni non si è espresso. È intervenuto il ministro Gentiloni secondo il quale dovremmo stare tranquilli perché nel programma del Pd si prevede di spegnere non due, ma una sola rete. Come se chiedessimo a una persona se è felice di accomodarsi in sala operatoria per aver amputato un braccio piuttosto che due». E conclude confidando ai suoi telespettatori che è stata forte la «tentazione di non parlare più di politica nel mio tg».
Stessa forte tentazione provata da Fede. Anche lui si rivolge in tono confidenziale al suo pubblico. Parla di malinconia, rabbia. Definisce la proposta di Di Pietro «una mortificazione verso l'informazione, poiché chiuderebbero due telegiornali che hanno contribuito al pluralismo in Italia». Non manca la mozione degli affetti verso Walter: «Vorrei una risposta da Veltroni. Lui è una persona corretta ed è figlio di un grande giornalista che io ho avuto l'onore di conoscere».
Secco, asciutto Mimun. «Di Pietro, fin qui unico alleato del Pd ? ha sottolineato il direttore del Tg5 ? propone di cancellare quattro tasti dal telecomando, togliendo due reti alla Rai e due a Mediaset. Ma è davvero questo il programma del Pd? Su questioni fondamentali, che riguardano la libertà, è lecito attendersi una presa di posizione chiara dal candidato premier soprattutto per rispetto degli elettori». E per dimostrare quanto sia difficile il momento per l'Italia, e quanto la politica lontana dal sentire del Paese, cita Newsweek: «Oggi il prestigioso settimanale ci sbatte in copertina con la spazzatura in Campania. Parla di disastro Italia. Si chiede come sia possibile che un paese delizioso come il nostro sia diventato la zona politicamente ed economicamente disastrata d'Europa». E conclude amaro: «Purtroppo è questa l'Italia che si racconta nel mondo».
Maria Volpe
per "Il Corriere della Sera"
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