Credere da sempre nella radio ci ha dato un grande vantaggio competitivo: oggi, è uno dei mezzi più appetibili per le aziende». In attesa di conoscere le previsioni dell'Upa, la tv dovrebbe crescere quest'anno intorno al 2,3%-2,4% mentre la radio nazionale potrebbe avere un incremento intorno al 3,5°%-3,6%. Enzo Campione, 58 anni, presidente e amministratore delegato della concessionaria di pubblicità Radio&Reti, si definisce «azionista, manager e a volte, anche fattorino della nostra azienda». Radio&Reti compie vent'anni nel 2008, il gruppo Campione si avvicina ai cento milioni di fatturato e sta trattando un accordo con Area News.
«In questi venti anni, cosa abbiamo fatto? La famiglia Campione si è apparentata con altre famiglie per sviluppare il business: penso alla famiglia Volanti, con la sua Radio Italia Solo Musica Italiana e Niespolo, per Radio Kiss Kiss. L'ultimo passo è stato quello di gestire le tv areali, con la nascita di Publishare, a partire da Tele-lombardia, Antenna Tre e quindi ci siamo apparentati con Sandro Parenzo ma anche con Primo Canale di Genova, con Rtv 38, con Telecupole. Tutte famiglie che hanno aziende che funzionano, che sono parte del tessuto connettivo della comunicazione italiana. Sono imprenditori che rischiano in prima persona, come le radio areali che abbiamo in gestione (Radio Subasio, Radio Company, Radio Bruno Radio Norba, Radio Babboleo, Radio Delta 1). Ciò nonostante le piccole e medie imprese in Italia sono spesso trattate come appestate, anche se producono ricchezza e occupazione. Noi non abbiamo problemi con le banche, ma quando una piccola impresa cerca di finanziare un progetto, è una fatica avere fiducia».
«Le nostre aziende vanno bene - continua Campione - e sono in utile. Gli azionisti vi lavorano tutti i giorni, noi siamo primi interpa-res, lavoriamo in stretta collaborazione con i nostri manager, che sono nostri amici, con i quali coordiniamo decisioni e strategie». La «galassia d'imprese» che fa capo alla famiglia Campione, compreso l'editore Mursia, raggiungerà nel 2008 i 95 milioni di fatturato. Nel gruppo lavorano 150 persone, tra dipendenti e collaboratori, ai quali vanno aggiunti gli agenti della rete di vendita.
E la tv?
«È un progetto interessante. Abbiamo fatto la prima esperienza con Sportltalia, poi sono stati gli editori televisivi a chiederci di gestire le loro emittenti, a cominciare da Sandro Parenzo per Telelombardia e Antenna Tre. Giorgio Galante e i soci di 7 Gold ci hanno poi chiesto di gestire illoro circuito nazionale ed è nata 7 Gold Pubblicità. 7 Gold è una rete nazionale che può avere uno sviluppo interessante, così come le emittenti areali in determinate aree geografiche».
Campione sottolinea l'importanza dell'accordo sull'affollamento pubblicitario raggiunto con l'Upa, l'associazione degli utenti pubblicitari:
«Abbiamo accettato la loro richiesta di non andare oltre i 12 comunicati per ogni blocco. Ora dev'essere il mercato a decidere e l'Autorità a controllare il rispetto dei limiti, che noi rispettiamo (alcuni editori e concessionarie non hanno siglato l'intesa, ndr). Quest'accordo porterà vantaggi a tutto il mezzo radiofonico».
Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"