La notizia è che, tanto per cambiare, useranno i vostri soldi. Il denaro dell'odioso canone che siamo, tutti, costretti a pagare.
La Rai farà la guerra alle scomode televisioni locali, naturalmente a spese del contribuente. AI mattino sarà concorrenza sull'informazione regionale. La tivù di Stato aprirà da settembre sulle frequenze di Rai Tre quattro finestre di notizie del territorio su altrettante regioni: Lombardia, Lazio Piemonte e Campania. Mezz'ora dalle 7.30 alle 8 del mattino. E se l'esperimento andrà bene, sarà esteso da gennaio a tutta Italia.
Come giornalista che lavora proprio al mattino (conduco dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.30 "Buongiorno Lombardia" sull'emittente Telelombardia) non posso che essere stuzzicato dalla battaglia degli ascolti. Che vinca il migliore e buonanotte. Anzi buongiorno. Tanto non saranno mai in grado di far bene quanto noi perché devono star attenti a non scontentare politici & potenti. Un'inchiesta che sia tale non riusciranno mai a trasmetterla. Poverini.
E allo stesso modo la penseranno, credo, i colleghi del mattino di Antenna 3, Odeon, Telereporter, Telecity, Telenova e qualcun altro che adesso non ricordo perché siamo in molti, grandi e piccoli, in tutte le province. Gente che da anni è abituata alla levataccia e ad avere a che fare con l'esigente e fedele pubblico del mattino.
Il problema, semmai, riguarda le aziende: le televisioni locali e regionali private, in una stagione già critica per la raccolta dei soldi degli inserzionisti, avranno pesanti ripercussioni per quanto riguarda la pubblicità degli enti pubblici in una fascia oraria che costituisce uno dei punti di forza della loro programmazione.
In buona sostanza dà rabbia sapere che faremo meglio noi in quanto a qualità dell'informazione e magari anche ascolti, ma loro avranno una vita più tranquilla grazie ai facili soldi del canone. E' una sfida che non si combatte ad armi pari. A questo punto, capirete che non si tratta più solo di una grana degli editori privati, ma di una questione che interessa tutti voi cittadini. Pensateci. Le tasche in cui mettono le mani sono le vostre.
E quelli a cui cercheranno di vender fumo e di raccontare una Lombardia diversa dalla realtà siete sempre voi. Almeno non fatevi infinocchiare.
La Rai farà la guerra alle scomode televisioni locali, naturalmente a spese del contribuente. AI mattino sarà concorrenza sull'informazione regionale. La tivù di Stato aprirà da settembre sulle frequenze di Rai Tre quattro finestre di notizie del territorio su altrettante regioni: Lombardia, Lazio Piemonte e Campania. Mezz'ora dalle 7.30 alle 8 del mattino. E se l'esperimento andrà bene, sarà esteso da gennaio a tutta Italia.
Come giornalista che lavora proprio al mattino (conduco dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.30 "Buongiorno Lombardia" sull'emittente Telelombardia) non posso che essere stuzzicato dalla battaglia degli ascolti. Che vinca il migliore e buonanotte. Anzi buongiorno. Tanto non saranno mai in grado di far bene quanto noi perché devono star attenti a non scontentare politici & potenti. Un'inchiesta che sia tale non riusciranno mai a trasmetterla. Poverini.
E allo stesso modo la penseranno, credo, i colleghi del mattino di Antenna 3, Odeon, Telereporter, Telecity, Telenova e qualcun altro che adesso non ricordo perché siamo in molti, grandi e piccoli, in tutte le province. Gente che da anni è abituata alla levataccia e ad avere a che fare con l'esigente e fedele pubblico del mattino.
Il problema, semmai, riguarda le aziende: le televisioni locali e regionali private, in una stagione già critica per la raccolta dei soldi degli inserzionisti, avranno pesanti ripercussioni per quanto riguarda la pubblicità degli enti pubblici in una fascia oraria che costituisce uno dei punti di forza della loro programmazione.
In buona sostanza dà rabbia sapere che faremo meglio noi in quanto a qualità dell'informazione e magari anche ascolti, ma loro avranno una vita più tranquilla grazie ai facili soldi del canone. E' una sfida che non si combatte ad armi pari. A questo punto, capirete che non si tratta più solo di una grana degli editori privati, ma di una questione che interessa tutti voi cittadini. Pensateci. Le tasche in cui mettono le mani sono le vostre.
E quelli a cui cercheranno di vender fumo e di raccontare una Lombardia diversa dalla realtà siete sempre voi. Almeno non fatevi infinocchiare.
Roberto Poletti
per "Libero - edizione Lombardia"