La tv sul web, il web sulla tv: il principale trend del prossimo futuro vede coinvolti in modo biunivoco questi due media. Se già oggi alcune soluzioni sono già realtà , altre stanno per sorgere e altre ancora si affacceranno sul mercato. Da qui partiamo per analizzare, nel VENERDÌTORIALE odierno, pregi e difetti di Eurosport Player, ultimo arrivato in Italia in fatto di pay tv streaming.
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La tv via internet non è più di nicchia», così titolava domenica scorsa
Il Sole 24 Ore che in un articolo di
Marco Mele faceva il punto sul mercato italiano dell’
Iptv, non trascurando l’
Ottv (Over-The-Top-Tv) e servizi di
web streaming come Youtube. Quello che – nota Mele – è cambiato nel fruitore televisivo è «
una propensione crescente al consumo personalizzato di tv. Anche se il rapporto Media Predictions 2010 di Deloitte&Touche stima che nei maggiori mercati si conÂsumano tra le 20 e le 30 ore di televisione lineare ogni settiÂmana contro una media dai 90 minuti alle due ore di tv "non lineare". Quest'ultima ha però tassi di crescita imÂpensabili per la tv "lineare". Lo scenario è quello del passaggio alla tv digitale e dell'aumento della larga banÂda. Il principale motore dell'innovazione è dato dagli apparati, oltre al Pc, che posÂsono connettersi al Web: televisori, tablet, smartphone e console dei videogiochi».
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Se la convergenza è vista da molti come il futuro, dove tutti i contenuti saranno disponibili su qualunque device digitale, quello su cui si sta puntando in maniera decisa oggi è però il video-streaming: se negli States servizi come Hulu o Netflix hanno messo in crisi colossi come Blockbuster, qualcosa vorrà dire. E anche l’Italia si muove in questa direzione: l’Ottv è un primo passo, le applicazioni Rai Replay e La7 On Demand un valido esempio di cosa offrire al pubblico. Ma la penetrazione di decoder compatibili è ancora troppo bassa affinché diventi un prodotto di largo consumo.
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Ecco dunque che la prima base è sicuramente rappresentata oggi dal web, il sempiterno web, che in America forse è già morto (
vedi Chris Anderson e la profezia di Wired Us) ma che da noi è vivo e vegeto. Accedere a contenuti video in streaming è comodo per una molteplicità di motivi: è facile da usare, non servono particolari software (come invece accade per il
p2p) ed è quasi sempre gratuito. Il quasi è d’obbligo visto che vogliamo occuparci di
Eurosport Player, servizio a pagamento che però sfrutta esattamente tutte le altre funzionalità del web streaming.
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Accessibile già da tempo in molti altri paesi europei, da qualche settimana ci si può abbonare anche dall’Italia: con le due soluzioni commerciali (mensile o annuale) è possibile disporre della visione in diretta di Eurosport (purtroppo in un formato 4/3 con immagini widescreen) ed Eurosport 2, oltre ad una serie di eventi esclusivi in diretta senza interruzioni pubblicitarie. I principali eventi sono inoltre disponibili per 7 giorni in modalità video-on-demand, con la possibilità di scegliere le telecronache in varie lingue.
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Il servizio, che abbiamo provato per voi, non è affatto male: la qualità del segnale è discreta (molto dipende dalla velocità della propria connessione), le immagini sono sostanzialmente fluide e i contenuti sono gli stessi disponibili sui due canali della piattaforma Sky.
Il prezzo non è troppo alto (dai 3 ai 5 euro al mese) e si può sempre collegare il proprio pc al televisore e vederla – con buoni risultati – anche su uno schermo più grande. Alcubi dubbi ci sorgono dall’utilizzo della tecnologia
Microsoft Silverlight (la stessa di Rai.tv) che sembrerebbe limitare un po’ la futura (possibile) compatibilità con altri device che non siano computer.
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Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
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