DRM e HbbTV cambiano la TV connessa: così nasce la nuova era dei contenuti premium protetti
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-News (original)
Il panorama della distribuzione video è in continua evoluzione, spinto dalla necessità di offrire contenuti di qualità sempre maggiore (da SD fino a UHD) e, contemporaneamente, di garantirne la massima sicurezza. In questo contesto, l'intersezione tra le specifiche HbbTV e il Digital Rights Management (DRM) è diventata cruciale, rappresentando il meccanismo fondamentale per la distribuzione sicura di contenuti protetti e premium ai dispositivi connessi. Gli esperti del settore, dai fornitori di sicurezza ai broadcaster e ai gruppi di standardizzazione, concordano che il DRM non è più un optional, ma un componente centrale necessario per abilitare nuovi modelli di business e soddisfare i requisiti imposti dai titolari dei diritti.
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L'Evoluzione dello Standard HbbTV e il Mandato alla Sicurezza - Storicamente, il consorzio HbbTV aveva inizialmente ignorato il DRM, considerandolo una tecnologia proprietaria. Tuttavia, con l'innalzamento della qualità dei contenuti e la crescente esigenza di protezione, l'accesso a contenuti protetti da DRM è divenuto imprescindibile per i fornitori di contenuti HbbTV. Questa realtà ha spinto l'HbbTV Association a integrare formalmente il DRM nelle sue specifiche. Jon Piesing, Vice-Chairman della HbbTV Association, ha chiarito che l'accesso a contenuti protetti da DRM è "sempre più importante per i fornitori di contenuti HbbTV". A partire dal 2022, l'associazione ha avviato i lavori per la specifica DRM, pubblicandola a giugno, con l'obiettivo di definire un'integrazione aperta e testata tra HbbTV e DRM. Il lavoro di standardizzazione ha portato alla definizione di 51 test PlayReady, oltre a test non-DRM, e ha assegnato un contratto di integrazione di questi test nella suite HbbTV. La specifica attuale include i requisiti per i due sistemi di DRM più diffusi: PlayReady e Widevine, lasciando agli stakeholder la scelta commerciale su quale adottare. Per quanto riguarda le API, sebbene esistano due interfacce JavaScript per il DRM - la storica OIPF DRM agent e la più recente EME (Web standard API) - la scelta dipende dalla copertura del parco dispositivi che si vuole raggiungere. Piesing ha osservato che per raggiungere il maggior numero di dispositivi è necessaria l'API più vecchia, ma per i contenuti UHD di fascia alta, i dispositivi meno recenti non sarebbero comunque rilevanti.
Livelli di Robustezza e la Realtà del Mercato Multi-DRM - La scelta del livello di protezione è legata al valore del contenuto. Thierry Thévoz di Nagra, specialista in crittografia e DRM, ha evidenziato la distinzione tra i requisiti di protezione per i contenuti SD/HD standard e quelli premium, come lo sport o il 4K. Per i contenuti standard, spesso è sufficiente un Software DRM (come PlayReady 2000 o Widevine Level 3). Al contrario, per il contenuto premium è indispensabile l'Hardware DRM (PlayReady 3000 o Widevine Level 1), che sfrutta le implementazioni del chipset per una Enhanced Content Protection (ECP) definita da Movie Labs. Thévoz ha inoltre illustrato come i fornitori di DRM offrano soluzioni Multi-DRM (MDRM), che permettono di gestire licenze su PlayReady, Widevine e FairPlay tramite un unico sistema backend, rendendo trasparente all'operatore il sistema utilizzato dal dispositivo. Nagra stessa ha partecipato a implementazioni reali, come la fornitura del backend MDRM per il servizio 4K OTT della Coppa del Mondo FIFA 2022 di Rai in Italia, sottolineando la necessità di test dettagliati sui dispositivi anche dopo la certificazione di base. Riguardo alla distinzione infrastrutturale, Thévoz e Piesing hanno confermato che l'uso del DRM è focalizzato sulla distribuzione di contenuti via Internet, poiché richiede connettività per l'acquisizione delle licenze. La protezione per la trasmissione broadcast pura, senza canale di ritorno, si affida invece al Conditional Access (CA), una tecnologia distinta e storicamente presente.
L'Imperativo Contrattuale dei Broadcaster - Per gli operatori, l'adozione del DRM non è solo una scelta tecnica, ma un obbligo contrattuale imposto dai distributori di contenuti. Fabio Guarnaccia di Mediaset ha offerto una prospettiva chiara dal lato dei broadcaster, affermando che il DRM è "centrale per tutti gli accordi di licenza di contenuti con terze parti". I requisiti contrattuali sono estremamente dettagliati, richiedendo che il contenuto distribuito via Internet sia crittografato e archiviato con un sistema DRM, e che l'acquisizione della licenza sia dedicata per ogni singolo dispositivo approvato. Questo approccio permette di gestire la complessità dei modelli di business (free TV, catch-up, pay TV). Le specifiche imposte dai major includono misure rigorose: l'esclusione di dispositivi non conformi, l'esposizione del contenuto decrittografato e la prevenzione della ricodifica o ritrasmissione del flusso.
L'Applicazione di Riferimento e la Misurazione della Realtà del Mercato - Per garantire l'interoperabilità e monitorare l'ecosistema, l'HbbTV Association finanzia l'applicazione di riferimento D-DRM, gestita da Sophia Digital, il cui sviluppo è iniziato nel 2017. Questa applicazione è essenziale per testare le funzionalità DRM sui dispositivi presenti sul campo. Juha Joki, Technical Director di Sophia Digital, ha spiegato che lo scopo principale dell'applicazione è "testare e raccogliere risultati da tutti i dispositivi sul campo". I risultati vengono raccolti mensilmente in forma anonima per fornire insight all'associazione. Joki ha anche notato che questa applicazione è una risorsa molto popolare anche per altri vendor, inclusi quelli di browser desktop, in quanto spesso rappresenta l'unica fonte di contenuti di test. Attualmente, l'applicazione monitora oltre un centinaio di ricevitori, coprendo un ampio campione delle versioni HbbTV in uso. Questo monitoraggio è fondamentale per identificare le sfide reali, come le difficoltà nella license persistence di Widevine o nei test di sottotitolazione. In definitiva, sebbene lo standard HbbTV sia un lavoro in corso che si adatta costantemente alle esigenze di mercato, il successo della seamless user experience per i contenuti premium dipende dall'attenta validazione dell'integrazione DRM su ogni singolo dispositivo.
Articolo a cura di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)
