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Ma il primo scoglio era lo scetticismo attorno a un progetto lanciato con pochi mezzi (87 milioni di euro annui) e molti protagonisti-finanziatori da mettere d'accordo. Il capitale di France 24 è diviso in parti eguali fra la rete pubblica France Télévisions e la privata Tf1. Il tutto con l'obbligo di garantire indipendenza e professionalità , con il rischio di diventare più che l'occhio della Francia la voce del Quai d'Orsay, la diplomazia francese.
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Scommessa riuscita? Si direbbe di sì, a giudicare dal primo anno di attività di una tv nata dal nulla. Parlano le cifre, snocciolate ieri dal presidente Alain de Pouzilhac, un manager che viene dall'industria e dalla pubblicità (Havas) e si vede. Ha imposto un prodotto alternativo, senza velleità di copiare i colossi. «Noi siamo France 24, non la Cnn alla francese», dice. Il segreto: giovani motivati (età media 33 anni) e costruiti in casa («alcuni non avevano mai preso in mano
una telecamera»), giornalismo interdisciplinare (chi fa i commenti sa anche come «montare» un servizio), impiego di nuove tecnologie e trasmissione multimediale, da Internet al cellulare, diffusione in 300 mila alberghi nel mondo. Tutto il ciclo produttivo di France 24 è informatizzato, con vantaggi sia sulla velocità di esecuzione sia sui costi.
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«Le ricerche di mercato indipendenti dicono che France 24 ha raggiunto un livello di notorietà e audience molto vicino a quello dei diretti concorrenti. In alcuni Paesi del Maghreb è ascoltata più della Bbc, è al secondo posto dopo Al Jazeera. In Europa ha superato Cnbc e Al Jazeera», dice Pouzilhac. Graduatorie che non vanno valutate in relazione alle tv nazionali generalista n successo di France 24 consiste nell'essere riuscita a raggiungere in fretta le prime posizioni nel mercato dei canali internazionali e a sensibilizzare leader d'opinione e classi dirigenti.
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L'intento di trasmettere il punto di vista della Francia si avvale di due formidabili carte. France 24 è diffusa in francese, ma anche in arabo e in inglese. In pratica è come diffondere tre canali con una sola struttura. Notiziari e servizi vengono messi in onda in tempo reale e tradotti simultaneamente. Tutti i giornalisti sono almeno bilingue e 35 sono le nazionalità della redazione, oltre a 500 collaboratori e un centinaio di corrispondenti, in partnership con l'agenzia France Press e la struttura pubblica di France Télévisions. «Molti giovani giornalisti hanno lasciato la redazione di Parigi e sono diventati in pochi mesi corrispondenti all' estero».
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Il palinsesto dei programmi è in parte tradizionale (notiziario su 24 ore, interviste, spot, rubriche) e in parte innovativo. France 24 si è infatti distinta per servizi e reportage esclusivi, in parte in contro-tendenza con il grande circo dell'informazione che sembra muoversi in gruppo. In un anno, ci sono all'attivo diversi scoop, come i reportage dalla Birmania, dai campi di addestramento dei talebani, da Mogadiscio.
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«Vogliamo essere protagonisti della sfida del nostro secolo, quella della diversità , del confronto fra culture rispetto alla logica dell'uniformità », dice De Pouzilhac. Adesso c'è da vincere la battaglia del consolidamento e della continuità . Per quanto efficiente, France 24 costa al contribuente. Il budget è assicurato fino al 2012. Poi si vedrà se la voce della Francia avrà conquistato, oltre all'audience, anche nuovi inserzionisti.
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Massimo Nava
per "Il Corriere della Sera"
(06/12/07)
per "Il Corriere della Sera"
(06/12/07)