Sfida generalista per la pay-tv francese Canal+ alla rivale Orange
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Italia Oggi
Un'offerta generalista ricca e completa, da proporre ai propri abbonati attraverso programmi di prima qualità.
È il piano posto in atto da Canal, la pay-tv francese del gruppo Vivendi, che investirà 2 miliardi di euro nella produzione di contenuti originali. Una strategia forte, in un panorama condizionato dal vistoso calo del mercato pubblicitario e messo a soqquadro dall'avvento delle nuove tecnologie.
«Un canale dedicato solamente al cinema, o un altro solo per il calcio, non sono più adeguati», ha spiegato Rodolphe Belmer, direttore generale di Canal+, alludendo velatamente al bouquet lanciato dalla concorrente Orange, controllata da France Telecom, che infatti propone già ai suoi abbonati un canale consacrato al pallone, mentre si appresta a lanciare per l'appunto una gamma di reti dedicate alle pellicole del grande schermo.
Un progetto complessivo da 400 milioni, annunciato già ad aprile. «Non è sufficiente accumulare i diritti (cinematografici, ndr), bisogna . saperli valorizzare», ha aggiunto Bertrand Méheut, presidente e direttore generale di Canal+.
Ma dietro a questa apparente sicurezza, da parte dei vertici della rete, traspare una certa inquietudine, rispetto alla «concorrenza feroce» con cui Canal+ è ormai abituata a fare i conti. A riprova di questo, Méheut ha cominciato ad affilare le sue argomentazioni sul piano giuridico, ritenendo che «non c'è alcuna ragione per cui un consumatore sia obbligato a sottoscrivere un'offerta triple play (telefono, internet e tv, ndr), per aver accesso ai canali di Orange».
L'intenzione di passare addirittura alle vie legali, dimostra come il concorrente di Vivendi non è per nulla da sottovalutare.
Intanto, Canal+ si concentrerà sulla gamma di programmi che offrirà ai suoi 10,5 milioni di abbonati: «Il 95% dei film di produzione francese e il 90% di quelle americane in esclusiva, oltre a dieci incontri di calcio del campionato transalpino». La rete, che si augura di estendere la sua programmazione anche al tennis e al rugby, molto seguito in Francia, intende continuare a investire nella fiction, che si compone di serial tv, film e di pellicole d'autore. Allo stesso modo, potenzierà l'informazione e l'intrattenimento, puntando su nuovi programmi e volti emergenti.
«Il nostro gruppo spende 2,2 miliardi di euro nella realizzazione di contenuti», dice ancora Méheut. «Una cifra che non ha eguali in Francia e che ci posiziona ai primi posti in Europa. I costi che sopportano i nostri concorrenti più accreditati non superano gli 800 milioni di euro».
Agli occhi della dirigenza, la pay-tv di Canal+ «è un modello all'avanguardia, nel momento in cui le reti gratuite sono costrette a ridurre i costi dei loro programmi per far fronte a una concorrenza sempre più numerosa e legata a un mercato pubblicitario dalla crescita limitata».
Al contrario l'offerta della rete controllata da Vivendi permetterebbe di allargare l'offerta dei programmi, anche se dovrà convincere gli abbonati a rimanere tali, nel momento in cui le tariffe (più care del 20% nel caso dell'abbonamento adsl) saranno ritoccate verso l'alto.
Alessio Opini
per "Italia Oggi"