UK, Brown tradito da Murdoch gli fa i dispetti con i diritti tv del cricket
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Foglio
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Satellite / Estero
venerdì, 20 novembre 2009 | Ore: 00:00
Londra. Gordon Brown, premier britannico, non ha preso bene la decisione del Sun, tabloid lettissimo di proprietà di Rupert Murdoch, di passare dalla parte dei conservatori, e ha dichiarato guerra al "kingmaker". Certo, non è nella posizione di portare a termine battaglie leggendarie, ma qualche sfizio dovrà toglierselo anche Brown prima di lasciare 10 Downing Street. Pochi a Londra non sentono l'atmosfera tetra e crepuscolare che circonda il governo, come dimostravano le polemiche ieri che hanno accolto il "Queen's Speech", l'atteso e autorevole discorso della regina in cui annuncia i progetti dell'esecutivo per l'anno a venire. Se il tradimento del "destroso" Rupert aveva fatto quasi piacere alla base vetero-labirista del partito (che adesso lo criticano senza sosta), aveva lasciato in grave imbarazzo elementi come il soave e mondano Peter Mandelson, il vero "potere dietro il trono" di Brown, che con diversi membri della famiglia Murdoch ha da sempre tessuto rapporti personali stretti, e che ora è costretto a criticarli, accusandoli di "cinica manipolatone via mezzo stampa", come se in passato la linea filo Blair (e poi Brown) fosse stata invece dettata da un limpido idealismo etico. A distanza di sei settimane dal colpo inferto dal perfido Rupert, Brown e Mandelson hanno deciso che è il momento di vendicarsi, e l'hanno colpito con una mossa bassa - e sicuramente molto dolorosa - per l'orgoglio del magnate quasi ottantenne e per le casse di Sky.
Un comitato governativo sulle concessioni mediatiche dello sport ha deciso di togliere al più presto a Sky i preziosissimi diritti di trasmettere in esclusiva le partite di cricket fra l'Inghilterra e l'Australia dette "The Ashes" (le ceneri) che ogni anno dominano il calendario sportivo estivo, con un immenso seguito da parte dei tifosi dello "sport dei gentiluomini" in tutto il mondo anglofono. "The Ashes" sono "i gioelli della corona" del palinsesto sportivo britannico, e perderle ora, in un momento di crisi per le testate del gruppo News International, è devastante.
La mossa di Mandelson ha chiare intenzioni populiste: "Una vittoria democratica per i tifosi", è stata la reazione generale degli inglesi, e naturalmente, anche della Bbc, che ora dovrebbe riacquistarle a un prezzo largamente inferiore a quello pagato da Sky. Con un atteggiamento da gentleman, il premier scozzese ha telefonato al magnate per comunicare la decisione del suo governo, un po' per sottolineare il suo "fairplay" e correttezza e un po' per conservare quello che rimane dei buoni rapporti con "lo Squalo". Molto meno signorile era stato Peter Mandelson quando aveva chiamato Rebekah Brookes (nata Wade) che da battagliera direttrice del Sun è ora passata a dirigere il gruppo News International in Europa: "You cunts", avrebbe detto, usando la parola più offensiva e volgare nella lingua inglese, che non si usa mai nei confronti di una donna. Ora l'ineffabile Mandy insiste che ha detto "You chumps" (siete sciocchi), ma nessuno crede alle smentite del "principe delle tenebre" della politica inglese. Intanto i Tory di Cameron hanno già annunciato la loro offensiva per sistemare i conti nell'assetto mediatico-politico nazionale. Il grintoso e assai temuto ministro ombra della Cultura e dei Media, Jeremy Hunt, una delle stelle in ascesa del Partito conservatore, ha tracciato importanti riforme, intese quasi tutte a ridurre l'influenza e persino il reddito della Bbc e per garantire un maggiore accesso al mercato dei nuovi soggetti commerciali e privati, specialmente a livello locale, attualmente dominato dal broadcaster di stato. E soprattutto per eliminare molti dei lacci e lacciuoli del "cross media ownership" voluti dai laburisti, che rende quasi impossibile ai privati di fare profitti nel panorama dei media. Molti dirigenti della Bbc in questi giorni cercano udienza da Hunt o da altri esponenti di rilievo dei Tory, nel disperato tentativo di conservare il proprio orticello.
Articolo tratto
da "Il Foglio"
(19/11/09)