Dopo il boicottaggio dell’Armenia, nuove nubi s'addensano sullìEurovision Song Contest 2012, il festival canoro delle televisioni europee che si terrà a maggio a Baku, alla cui organizzazione l’Azerbaigian tiene moltissimo.
Il problema, certamente meno sensibile, questa volta viene dal testo della canzone presentata dalla tv di San Marino, che è stato considerato in violazione delle regole del festival e rischia la squalifica.
Il brano scelto dalla televisione guidata da Carmen Lasorella è cantato dalla giovane interprete sammarinese Valentina Monetta e s’intitola “Facebook uh uh oh”. Proprio il riferimento al noto social network non è piaciuto al “reference group” di Eurovision.
“Nessun testo, nessun discorso, nessun gesto di natura politica o simile sarà permesso durante l’Eurovision Song Contest”, ha spiegato il consiglio, aggiungendo che la norme s’estende ai “messaggi commerciali di qualsiasi natura”.
Anche il brano scanzonato che tratta con ironia il tema dei social network, ricadrebbe in questo divieto. Quindi, l’organizzazione ha dato alla tv di San Marino tempo fino al 22 marzo per cambiare testo della canzone o canzone tout court.La direttrice della televisione, la nota giornalista italiana Carmen Lasorella, ha reagito con stupore alla decisione, ma senza drammatizzare. “Non immaginavo che una canzone dedicata ai social networks, una parodia del nostro nuovo mondo che chatta, scambiando pensieri, immagini e notizie, potesse sollevare un polverone”, ha commentato Lasorella in un editoriale pubblicato sul sito della rete del Titano. Comunque aggiunge la direttrice “al momento però non escludiamo nulla.Abbiamo un'altra canzone. Vedremo”.
E’ l’ennesima tegola sulla sentitissima edizione azera del festival, conquistata dopo la vittoria dello scorso anno grazie alla vittoria del duo Eldar Gasimov e Nigar Jamall (Ell e Nikki).
Nelle scorse settimane l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha denunciato l’abbattimento illegale di case per far posto alle strutture del festival, tra cui c’è la nuovissima Sala di Cristallo, un impianto che ospita 23mila persone e che Baku utilizzerà anche per la candidatura ai Giochi olimpici del 2020.
Poi sono venute le dichiarazioni razziste d’un politico ucraino, infuriato per il fatto che a rappresentare il paese è stata scelta la cantante Gaitana, di origini africane. Infine è venuta la rogna dell’Armenia, che ha deciso di non mandare il proprio cantante in forma di boicottaggio nei confronti dell’arcinemico azero, col quale resta aperta da un ventennio la questione della provincia contesa del Nagorno Karabakh.
Baku ha puntato molto sulla manifestazione come operazione d’immagine. A tenere salda l’organizzazione per il Paese ospitante è la first lady, la fascinosa Mehriban Alieva, che è anche presidentessa dell’Heydar Aliev Foundation.