Una sorta di Piero Angela di destra. Anche se la definizione lo fa sbuffare. «Guarda che il mio è un lavoro storico, da storico vero e gli storici non sono né di destra né di sinistra altrimenti sono dei cani», puntualizza. Certo è che con Guerri "Una storia un film" ha riscosso consensi a tal punto da "obbligare" quelli del canale di Sky ad allestire un forum on line di due ore all'interno del quale Giordano Bruno risponde alle curiosità degli ascoltatori.
Perché il segreto sta tutto qui. Curiosità e contesto storico. Il contenitore televisivo funziona perché scelto il protagonista di cui la pellicola tratterà, Guerri ne anticipa la vicenda umana con una lezione alla portata di tutti. Guerri fa lo storico serio, da storico serio quale è, e per di più parla la lingua di tutti i giorni.
Come dire: la Storia con la s maiuscola non è noiosa...
«Per favore usciamo dall'equivoco. La storia non è noiosa. A me l'hanno insegnata malissimo: pensa alle date, alle battaglie, davvero poco di contenuti. Quello che cerco di fare io è tutta un'altra cosa. Tento di raccontare il senso profondo. Cerco di inquadrare il contesto».
Il successo è un dato di fatto.
«Mi ripeto: il secreto sta nel raccontare le storie degli uomini e condirle con il giusto miscuglio di nozione e aneddoti. La gente vuole questo tipo di approccio».
Giordano Bruno Guerri raccoglie l'eredità di Valerio Massimo Manfredi.
«Sì, però lui è uno studioso della storia antica, un profondissimo conoscitore dell'antichità classica e non, Il mio genere è un altro».
Ma la formula è la stessa...
«Sì, una breve lezione di contestualizzazione e poi il film originale. Poi vedi, io mica sono un esperto di critica cinematografica Il mio contributo è prettamente storiografico. Certo, faccio di tutto per renderlo attuale...».
Ecco, il prossimo 27 dicembre puntata su Giovanna d'Arco, col film "Santa Giovanna".
«Una figura straordinaria, tutta da riscoprire. Pensa, le quote rosa durante il Medioevo guerresco, lei e i suoi problemi con la Chiesa del suo tempo e del resto anche con quella dei secoli dopo, fino alla santificazione... Parlerò delle tecniche di guerra anche...».
I famosi "long bows".
«Esatto, questi archi" enormi con i quali si potevano scagliare molte più frecce e avevano una portata molto superiore alle equivalenti armi del periodo».
Guerri, sfatiamo il mito: la storia che affascina non è soltanto quella legata alle vicende del fascismo.
«Certo che no. Penso al successo che ha avuto la puntata su Robin Hood».
Molti credono sia solo il cartoon della Disney...
«Beh, è anche quello, ma dietro ci sta pure ringhilterra di Riccardo Cuor di Leone e del fratello Giovanni Senzaterra. Insomma, un personaggio intrigante, un film bellissimo».
Cinefilo, quindi.
«Oh sì, Studio Universal con questo programma mi ha dato modo di coniugare le mie grandi passioni: cinema e storia, che poi è il mio lavoro».
Un personaggio di cui vorresti parlare?
«No, no, un attimo... Mi è stata data carta bianca. La rete mi ha presentato la lista dei film a disposizione mi hanno detto scegliere. Questa precisazione solo per non far incorrere in equivoci... Comunque Saint Just, morto ventisettenne nella Parigi della rivoluzione francese. Furia rivoluzionaria e bellezza. Peccato che su di lui non ci siano pellicole da mandare in onda.... ».
Giordano Bruno Guerri, cronaca d'un successo annunciato...
«I programmi su Sky sono stravisti, il futuro della televisione è quello della tv non generalista. Ecco quei programmi là andranno proprio a scomparire».
Per Rai e Mediaset mala tempora currunt.
«Posso dire che mi sembra che pure loro stanno tentando di riposizionarsi per starci dietro».
E il contratto con Sky?
«Dura un anno, scade in estate».
Fiducioso?
«Sì, dai, le cose che faccio son buone. E la gente mi ferma per strada per farmi i complimenti. Se tanto mi dà tanto..».
Matteo Orsucci
per "Libero"
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