Subito dopo Roma-Milan il giornalista di Sky, Alessandro Bonan, era stato protagonista di un pessimo siparietto con l'amministratore delegato della Roma, Rosella Sensi, che aveva incalzato per sapere del presunto interessamento alla società da parte degli americani.
Due giorni dopo, a Rete Sport, Bonan ha chiesto scusa. A tutti: “Mi hanno riferito di quello che si dice alle radio. Mi hanno descritto come il nuovo Pacciani. Io ho già chiesto scusa del tono e della battuta su Spalletti. Perché è anche giusto farlo, quando si sbaglia. Mi trovo a disagio per quel mio atteggiamento, ero nervoso". Bonan prova spiegare meglio: "Quando la Sensi è arrivata ho insisito, è vero, ma mi aspettavo una risposta, perchè la domanda era semplice: è arrivata un'offerta degli americani o ci sarà una smentita? Invece è affiorato del nervosismo, che mi è preso per una serata un po' storta".
Sulla battuta su Spalletti ("Quanto vi sta facendo ricchi? Non è il caso si rinnovargli il contratto?"), si giustifica: "L'ho fatta perché gli si deve qualcosa in più, perché ha fatto chiarezza tecnica, ha dato un gioco alla Roma, facendola conoscere nel mondo". Ok, ma la Sensi per prima ha fatto una scelta precisa a prendere Spalletti e non magari Ancelotti: "Volevo solo sottolineare il valore aggiunto di Spalletti".
Era sbagliata la tempistica, la Roma poco prima aveva vinto con il Milan. Bonan chiarisce: "Della partita abbiamo parlato con Spalletti, con la Sensi ho commesso un errore di stile, di cui pago le conseguenze. Adesso mi dicono che, siccome sono amico di Baldini, sono nemico della Sensi. E' una sciocchezza. Per carità, sono amico di Baldini da vent'anni, ma non mi risulta che Baldini sia nemico della Sensi. E poi ho sentito dire che avrei fatto così per un “vaffa” da Sensi. Invece lo ritengo uno degli episodi più alti della mia carriera. Feci un'intervista a Tommasi e mi capitò vicino Sensi. Gli chiesi di Batistuta, che all'Inter non rendeva. E il suo "vaffa" era rivolto al popolo del Nord che si era preso un giocatore a fine carriera”. Però Mancini dopo Inter-Liverpool ha fatto di peggio: a Sky non aveva detto nulla delle dimissioni.
Quello del tecnico nerazzurro era stato uno sgarbo vero e la volta dopo Sky non ha tenuto lo stesso atteggiamento canzonatorio. Bonan ribadisce: “E' stata una delle uscite più infelici della carriera, e di questo mi scuso. Mi fa piacere però parlarne a una radio romana. E' come un attaccante che sbaglia il più clamoroso dei gol"
Poi chiede scusa. "Ho mancato da un punto di vista stilistico. Sono stato invadente e fastidioso. Normalmente, sono serio sul lavoro, mentre nel privato mi prendo poco sul serio. Però quello di Mancini non era uno sgarbo. L'allenatore non voleva un contraddittorio in quel momento. Comunque, visto che non è piaciuto a nessuno il mio intervento, anche a Milano e a Genova, uno deve riflettere...”.
A Sky sembra esserci poco rispetto per la Roma: "So che nella Capitale gira questa voce. Ovvero che a Sky non siate visti di buon'occhio. Noi tifiamo per la Roma, ma non perchè siamo tifosi, perché la nostra maglia è solo quella di Sky, ma perché, se la Roma tiene vivo il campionato, tiene vivo il mio mestiere. Non ha senso dire che ce l'abbiamo con la Roma. Sulla malafede di Bergomi, poi, dico che dovreste conoscerlo. E' una persona eccezionale. Dico a tutti i romani che non è così. Purtroppo, o per fortuna, il tifo lo mettiamo da parte quando ci mettiamo davanti a un microfono. Può condizionarci se vengono fatte delle critiche strumentali. A volte le sento. Come gli interisti che si lamentano di Bergomi. Ognuno vede il bicchiere mezzo vuoto".
Articolo tratto da
"Il Romanista.it"