
Sky rispetti i diritti dei consumatori
Sky convochi le Associazioni dei consumatori
La Commissione UE ha deciso lo sbarco condizionato di SKY sul digitale terrestre. Ora che in Italia si sta passando al digitale terrestre, è necessario che la maggiore pay tv satellitare rispetti i diritti dei consumatori. "Fino ad oggi SKY ha vissuto su un’isola felice – dichiara Pietro Giordano, Segretario Nazionale Adiconsum. È ora di cambiare sistema."
Adiconsum chiede a SKY:
• Libertà di posizionare sul telecomando i canali a piacimento del consumatore e di scegliere quali canali vedere dal satellite
• Libertà di vedere i programmi nazionali gratuiti (piattaforma TivùSat), eliminando posizioni dominanti, garantendo l’accesso sulla sua piattaforma di broadcaster concorrenti, così come si è impegnata con l’Antitrust
• Libertà di accesso all’assistenza (call center) con modalità gratuita
• Eliminazione dai propri contratti di clausole vessatorie
• Attività di risoluzione dei contenziosi in modalità extragiudiziale (conciliazioni paritetiche).
"Adiconsum – continua Giordano - riconosce la qualità dei servizi offerti da SKY e se questi servizi saranno disponibili anche sulla piattaforma terrestre gratuitamente sarà un vantaggio per i consumatori. Adiconsum però chiede che SKY sia in linea con tutti gli altri broadcaster che operano in Italia, che apra subito un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori, in una logica concertativa che assicuri un corretto passaggio alla tv digitale, ponendo fine a tutti gli atteggiamenti non rispettosi dei diritti dei consumatori. Adiconsum chiede ad Agcom un controllo più stringente e l’impegno a deliberare in merito ai decoder che dovranno garantire a tutti i consumatori il libero accesso a tutte le piattaforme televisive. Adiconsum chiede, inoltre, a tutti gli operatori il pieno rispetto del testo unico sulla televisione con particolare riferimento alla garanzia della libera scelta dei consumatori anche nella numerazione dei canali in ogni tipo di decoder."
ADUC
"Sky sul digitale terrestre.
Il sì dall'Europa è un bene per gli utenti"
Il consenso a trasmettere sin da subito sul digitale terrestre arrivato dall'Europa è una buona notizia per gli italiani. Sky Italia è l'unico polo televisivo di rilievo (anche per fatturato) che è in reale concorrenza con il duopolio Rai-Mediaset, quest'ultimo in mano diretta o indiretta alla partitocrazia italiana. Un unicum che sperava di mantenere il dominio assoluto anche dopo la moltiplicazione dei canali, determinata dal passaggio al digitale terrestre.
La tv di Rupert Murdoch non è la panacea dei mali dell'informazione televisiva italiana (dove le risorse pubblicitarie e del canone confluiscono nelle casse del duopolio in percentuali bulgare), tantomeno è esente da condotte commerciali poco ortodosse, ma è l'unico editore che, per ora, in Italia ha orientato la propria attività al fare soldi fornendo un servizio, non ad assecondare le esigenze di politici e partiti.
“Bene decisione UE
si aprono nuovi spazi di libertà e informazione pluralistica”
“Ottima decisione della Commissione europea, perché si aprono nuovi spazi di libertà e di informazione pluralista”. Questo il commento del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) al via libera «condizionato» della Commissione europea all'ingresso anticipato di Sky sul digitale terrestre.
“L’ok europeo a SKY per il digitale terrestre – spiega il Presidente MDC Antonio Longo - rompe quella situazione di sostanziale duopolio dell’attuale offerta televisiva, dominata da Rai e Mediaset, aprendo alla realizzazione di quel terzo polo che tutti da molti anni si augurano possa crearsi nel nostro Paese. Noi siamo per un ridimensionamento di Rai e Mediaset e per una maggiore concorrenza, permettendo a nuovi soggetti di fare informazione e programmazione televisiva, sottraendo la Rai alle logiche spartitorie di destra e di sinistra, a seconda delle maggioranza vincenti. Per questo è necessario superare anche quel sostanziale “blocco spartitorio” delle risorse pubblicitarie che, diversamente da quello che accade in tutti i Paesi più avanzati e democratici, vede in Italia la prevalenza delle risorse pubblicitarie destinate alla televisione, impoverendo la stampa e il resto dell’editoria”.
CITTADINANZA ATTIVA e FEDERCONSUMATORI
Accoglienza positiva da parte di Cittadinanzattiva perché la decisione dell'Europa rappresenti uno stimolo per la concorrenza davanti al "mercato italiano ingessato". Commenta Antonio Gaudioso, vice segretario generale dell'associazione e responsabile delle politiche dei consumatori: "Oramai da troppo tempo segnaliamo che il mercato televisivo sembra vivere di fatto in un stallo, bloccato com'è tra due grandi operatori. Ci auguriamo che questa nuova decisione, anche alla luce dell'obbligo di trasmettere in chiaro per cinque anni e senza possibilità di trasmissioni a pagamento, sia davvero uno stimolo per gli altri operatori ad avviare una vera politica di differenziazione dell'offerta, a favore della qualità e della libertà di scelta dei consumatori".
"Da sempre siamo perché nel nostro paese vi sia la massima competitività su tutte le piattaforme tecnologhe esistenti, satellitari e digitali - commenta Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori - Francamente dobbiamo aggiungere che questo passo positivo è comunque condizionato da tempi troppo lunghi per trasmettere in pay-tv i propri programmi, aprendo così una vera concorrenza che si deve consolidare nel nostro paese anche attraverso la possibilità di altrettante pay-tv sul satellite".
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