«Come direbbe il cinemaniaco, buona visione!»
[Federico Buffa]
Il campione di tennis John McEnroe, ex ragazzo prodigio noto alle cronache non solo per il suo talento ma anche per il caratteraccio e una vita privata movimentata, e? protagonista di un avvincente documentario di Julien Faraut. John McEnroe - L’impero della perfezione vanta materiali di repertorio, accompagnati dalla voce di Mathieu Amalric, con la premessa di Godard «Les films mentent, pas le sport» (il cinema mente, lo sport no).
Il documentario, appartenente al ciclo settimanale #SkyBuffaPresenta in onda anche su Sky Arte, martedì alle 21.15, oltre che venerdì alle 22.30 su Sky Sport Uno, sarà incorniciato dall’ introduzione edal compendio finale di Federico Buffa offrendo così un cambio di lettura, commenti e spunti di riflessione, possibili solo a visione ultimata.
Appuntamento domenica 12 luglio alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400 di Sky), in simulcast su Sky Sport Arena (canale 204 di Sky) e in streaming su NOW TV.
Lo speciale è ambientato nella finale degli Open di Francia del 1984 tra John McEnroe e Ivan Lendl all’apice della carriera professionale di McEnroe. Uno sguardo su un campo da tennis dove John McEnroe corre e soffre. Vince o perde. Senza effetti speciali.
I suoi risultati sono qualcosa di concreto e verificabile. L’intenzione del regista è quella di decostruire l'immagine del giocatore/attore impulsivo - lo stereotipo di McEnroe che conosciamo dalla pubblicità.
Primi piani e sequenze al rallentatore di McEnroe in competizione, così come esempi dei suoi famigerati capricci di collera, evidenziano un “uomo che ha giocato al limite dei suoi sensi”. Lungi dall'essere un documentario tradizionale, Faraut analizza il film d'archivio per disimballare l'attenzione di McEnroe sullo sport e il filmato stesso, creando uno sguardo vivace e coinvolgente su un atleta, uno studio sullo sport del tennis e del corpo e del movimento umano, e infine come tutti questi si intersecano con il cinema stesso.
La pellicola mostra McEnroe come uno sportivo professionista impegnato a realizzare l'unica cosa che veramente gli interessa sul campo da tennis: battere gli avversari. Allo stesso tempo, il 16 mm ci trasporta rapidamente nel regno della finzione. La teatralità di McEnroe e i suoi segni molto evidenti di insoddisfazione di fronte alla folla, ci trasportano in una dimensione che è più da Actors Studio piuttosto che di sport di alto livello.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI - A luglio, spazio a storie che in modi diversi trattano protagonisti dei Giochi Olimpici: il 17 luglio “I am Bolt”, Usain Bolt, un’icona dell’atletica leggera e dello sport intero. Il 24 luglio “Ferrari 312B”, sulle fasi del restauro di una macchina considerata un capolavoro di ingegneria e meccanica, voluto da Paolo Barilla, con interviste ai piloti che l'hanno guidata e al progettista Mauro Forghieri; il 31 luglio “The class of 92”, documentario che celebra la storia del Manchester United e dei suoi fab six: i sei calciatori diventati star, David Beckham, Nicky Butt, Ryan Giggs, Paul Scholes, Phil e Gary Neville. Dalla vittoria della FA Youth Cup nel 1992 al trionfo della Champions League nel 1999 con relativo triplete, la narrazione ripercorre i trionfi di quella squadra intrecciandoli ai cambiamenti sociali e culturali in atto in Gran Bretagna, arricchito dalle interviste agli ex calciatori Zinedine Zidane ed Eric Cantona, all'ex allenatore del Manchester United Eric Harrison, al regista Danny Boyle, all'ex Primo Ministro Tony Blair e a Mani, bassista degli Stone Roses.
PROGRAMMAZIONE
OGNI VENERDÌ ORE 22.30 SU SKY SPORT UNO e NOW TV. On demand su Sky
- 10 luglio 2020 - I am Ali
- 17 luglio 2020 - I am Bolt
- 24 luglio 2020 - Ferrari 312B
- 31 luglio 2020 - The class of 92