L'81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ha presentato fuori concorso tutti gli otto episodi di "M - IL FIGLIO DEL SECOLO", l'attesissima serie Sky Original basata sull'omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale. La serie si propone di raccontare la nascita del fascismo in Italia e l'ascesa al potere di Benito Mussolini con un approccio innovativo e storicamente accurato, che ha già catturato l'attenzione di critica e pubblico.
"M - IL FIGLIO DEL SECOLO" è il risultato di una collaborazione internazionale di alto profilo che sottolinea l'ambizione del progetto. Prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, la serie vede la co-produzione di Pathé, l'associazione con Small Forward Productions e la collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A..
Questa sinergia di talenti e risorse si riflette nella qualità cinematografica della produzione, che Nils Hartmann di Sky Studios Italia ha definito senza mezzi termini come:
«il progetto più ambizioso che Sky abbia mai fatto, in pochissimo tempo abbiamo sposato il progetto, questo culmina un anno bellissimo per le serie originali di Sky e c'è tanto cinema nelle nostre serie e questo ci rende orgogliosi».
La distribuzione internazionale, affidata a Fremantle, promette di portare questa narrazione cruciale della storia italiana a un pubblico globale, sottolineando l'importanza e la rilevanza universale del tema trattato con un debutto previsto nel 2025 in esclusiva su Sky e iin streaming su NOW.
«Siamo davvero felici della straordinaria accoglienza che una serie potente e iconica come M. Il Figlio del Secolo ha ricevuto a Venezia. È una grande responsabilità mettere in scena il libro di Antonio Scurati, uno dei romanzi più importanti del nostro tempo, che racconta l’ascesa di un uomo che ha segnato la storia del nostro Paese.” - commenta Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia. “Il grande team di Sky Studios e Fremantle insieme al talento di professionisti del calibro di Joe Wright e Luca Marinelli, ha saputo cogliere la complessità del personaggio, raccontando brillantemente la sua smodata ambizione, la violenza, la capacità di sedurre. È una serie estremamente attuale, che fa riflettere e al tempo stesso è capace di tenerci incollati allo schermo. Per me è stato un privilegio essere tra i primi a vederla e non vedo l’ora che tutti i nostri abbonati Sky possano godersela.»
Alla regia di questo ambizioso progetto troviamo Joe Wright, regista britannico di fama internazionale noto per opere come "L'ora più buia", "Espiazione" e "Cyrano". Wright porta alla serie un approccio visivo e narrativo che promette di essere tanto innovativo quanto provocatorio.
«Ho concepito un'estetica che era una mescolanza tra il grande regista ucraino Dziga Vertov, 'Scarface' di Hawks e la cultura rave degli anni '90," ha rivelato Wright durante la conferenza stampa. "Volevo trasmettere cosa significasse vivere in quel periodo, ma in modo contemporaneo.»
Questa fusione audace di influenze apparentemente disparate si estende anche alla colonna sonora, affidata a Tom Rowlands dei Chemical Brothers. La scelta di Rowlands, parte del duo britannico pioniere del big beat e vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui 6 Grammy Awards e 1 Brit Award, sottolinea l'intenzione di Wright di creare un'esperienza audiovisiva che trascenda i confini del tradizionale dramma storico.
«La scelta di Tom Rowlands è stata fondamentale per definire l'estetica del film," ha affermato Wright. "Volevamo creare un'atmosfera che fosse al contempo storicamente evocativa e sorprendentemente contemporanea.»
Al centro di questa ambiziosa produzione troviamo Luca Marinelli nel ruolo di Benito Mussolini. Marinelli, uno degli attori più acclamati del cinema italiano contemporaneo, porta al ruolo non solo il suo indiscusso talento, ma anche un approccio profondamente riflessivo e critico.
«Vengo da una famiglia antifascista, sono antifascista e sono fermamente convinto di questo," ha dichiarato Marinelli durante la conferenza stampa. "Nel momento in cui mi è stata offerta la possibilità di partecipare al progetto, devo dire che i pensieri sono stati più di uno. È stata una delle cose più dolorose che mi siano capitate nella mia carriera. Dover sospendere il giudizio per quei sette mesi e tentare di avvicinarmi al personaggio è stato un processo estremamente complesso e sfidante.»
Il percorso di Marinelli nell'interpretare Mussolini riflette la complessità e l'ambizione del progetto stesso. L'attore ha dovuto confrontarsi non solo con le sfide tecniche dell'interpretazione, ma anche con le implicazioni etiche e morali di dare vita a una figura così controversa e influente della storia italiana.
«Ho ragionato sul fatto che fosse un criminale a tutto tondo che si è macchiato di crimini orrendi e che ha scelto di fare quello che ha fatto," ha spiegato Marinelli. "Ma allo stesso tempo, ho dovuto cercare di comprendere, senza giustificare, le motivazioni e le circostanze che hanno portato un uomo a diventare il Duce»
Il cast di "M - IL FIGLIO DEL SECOLO" vanta una pletora di talenti del cinema italiano, ciascuno chiamato a interpretare figure chiave del periodo fascista. Francesco Russo dà vita a Cesare Rossi, braccio destro di Mussolini nei primi anni del fascismo. Barbara Chichiarelli interpreta Margherita Sarfatti, intellettuale ebrea e amante di Mussolini, in un ruolo che promette di esplorare le contraddizioni e le complessità del regime. Benedetta Cimatti veste i panni di Donna Rachele, moglie di Mussolini, offrendo uno sguardo intimo sulla vita privata del Duce.
Lorenzo Zurzolo interpreta Italo Balbo, figura carismatica e controversa del regime fascista, mentre Gaetano Bruno dà vita a Giacomo Matteotti, il cui assassinio segnò un punto di svolta nella storia del fascismo. Paolo Pierobon, nei panni di Gabriele D'Annunzio, promette di portare sullo schermo il carisma e l'eccentricità del poeta-soldato che tanto influenzò l'estetica e la retorica fascista. La presenza di attori del calibro di Elena Lietti, Gianluca Gobbi e Vincenzo Nemolato, nei ruoli rispettivamente di Velia Titta (moglie di Matteotti), Cesare Maria de Vecchi e Vittorio Emanuele III, sottolinea l'attenzione ai dettagli e la volontà di offrire un affresco completo e sfaccettato del periodo storico.
La serie, scritta da Stefano Bises e Davide Serino, con soggetti di serie e di puntata firmati anche da Antonio Scurati, si propone di offrire uno sguardo inedito sulla storia del fascismo. La narrazione si estende dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, coprendo così gli anni cruciali dell'ascesa al potere del fascismo. Un elemento distintivo e potenzialmente controverso della serie è l'uso di un linguaggio contemporaneo, con Mussolini che rompe la quarta parete rivolgendosi direttamente agli spettatori. Questo approccio meta-narrativo mira a offrire un ritratto "pop" e a tratti pregno di umorismo nero del Duce, esplorando non solo gli eventi storici ma anche il privato di Mussolini e le sue relazioni personali.
«Volevamo creare un'esperienza immersiva che permettesse allo spettatore di sentirsi parte di quel momento storico," ha spiegato Stefano Bises. "L'idea di far parlare Mussolini direttamente al pubblico ci permette di esplorare la sua psicologia in modo diretto e provocatorio, evidenziando le contraddizioni e le manipolazioni che erano alla base del suo potere.»
La presentazione di "M - IL FIGLIO DEL SECOLO" a Venezia ha sollevato inevitabilmente questioni sulla responsabilità di raccontare un periodo storico così delicato e ancora influente nella politica contemporanea. Antonio Scurati, presente alla conferenza stampa, ha affrontato queste preoccupazioni di petto:
«Ho sempre pensato che il cinema fosse il naturale prolungamento del romanzo," ha affermato Scurati. "Trattandosi proprio del fascismo, era fondamentale raccontarlo con uno sguardo nuovo ma sempre antifascista per tutti, per il più largo e alto numero di spettatori possibili. Il romanzo come il film è democratico in quanto forma d'arte popolare.»
Scurati ha anche respinto le critiche sul rischio di glorificare il fascismo attraverso una rappresentazione spettacolare
«Io credo che lo spettro del fascismo si aggiri ancora per l'Europa. Ma non sono stato io ad evocarlo con il romanzo, non è stato Joe e tutti gli altri ad evocarlo con il film. Ciò che l'arte democratica e antifascista può fare non è evocare lo spettro, è disperderlo, è fugarlo.»
La serie si propone quindi non solo come un'opera di intrattenimento, ma come un vero e proprio strumento di riflessione critica sulla storia e sul presente. L'approccio innovativo alla narrazione storica, unito alla qualità produttiva e al cast di prim'ordine, promette di rendere "M - IL FIGLIO DEL SECOLO" un evento televisivo capace di stimolare il dibattito pubblico e di educare le nuove generazioni sui pericoli dell'autoritarismo.. La sfida lanciata da questa serie è chiara: utilizzare il potere del racconto audiovisivo per confrontarsi con il passato, comprendere il presente e, forse, influenzare il futuro.
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