
Marco D’Amore racconta Gomorra – Le Origini: il prequel Sky e NOW che rivoluziona la saga
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-News (original)
I tanti appassionati già si stanno preparando all'evento atteso di gennaio 2026: stiamo parlando dell'arrivo in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW di Gomorra – Le Origini, l'attesissimo prequel in sei episodi che promette di ridefinire l'eredità della saga crime. Questa nuova produzione Sky Original, realizzata da Sky Studios e Cattleya (parte di ITV Studios), non è semplicemente un'estensione del successo globale tratto dal bestseller di Roberto Saviano, ma rappresenta una decisa “sterzata narrativa e stilistica”, come ammesso dal regista e supervisore artistico Marco D'Amore durante l’intervista di Denise Negri all’interno di “Sky TG24 Live In Roma”.
Marco D’Amore, che ha diretto i primi quattro episodi e ha partecipato alla sceneggiatura insieme a Maddalena Ravagli e Leonardo Fasoli, sentendosi una forte “paternità” sul progetto, ha sottolineato la volontà di abbandonare l'approccio già consolidato per raccontare una storia con una grammatica e una “temperatura” differenti. Mentre la serie madre era spesso descritta come un racconto di guerra, Gomorra – Le Origini è sorprendentemente più “romantica”, focalizzandosi sul punto di vista di ragazzi tra i 15 e i 17 anni.
Il Contesto Sociale come Destino: La Napoli del Contrabbando — Il cuore pulsante della nuova serie è la Napoli degli Anni Settanta, un'epoca di profonda trasformazione, povertà diffusa e, soprattutto, dominata dal contrabbando di sigarette. L'obiettivo del team creativo è stato quello di svolgere una complessa operazione di memoria, analizzando in profondità il tessuto sociale, i costumi e i luoghi dell'epoca per garantire un recupero storico meticoloso. Questo lavoro è stato facilitato dall'ampio repertorio fotografico e documentaristico dell'epoca, citando figure come Joe Marrazzo e Luigi Necco. A differenza della criminalità organizzata, politicizzata e armata raccontata in seguito, negli Anni Settanta la malavita era più “piratesca” e meno strutturata. Un dato statistico rivela che solo a Napoli ben 250.000 famiglie sopravvivevano grazie al traffico di sigarette, affiancato da attività come usura, gioco d'azzardo e prostituzione. La violenza, sebbene presente, era percepita come “controllata” prima dell'imminente arrivo dell'eroina, che avrebbe drasticamente alterato il mercato criminale nazionale. La ricostruzione del set ha richiesto cinque mesi di riprese tra Napoli e provincia, con San Giovanni a Teduccio che ha fatto da sfondo centrale per ricreare la Secondigliano degli Anni Settanta.
Pietro Savastano: Dal Ragazzo Inquieto al Boss in Nascita — La serie esplora l'ascesa criminale di Pietro Savastano, qui interpretato dal giovanissimo Luca Lubrano. Lubrano, scelto dopo un complesso processo di scouting durato otto mesi e che ha coinvolto oltre 200 candidati, incarna un Pietro ambizioso e irrequieto. In questa fase della sua vita, il futuro boss non è mosso primariamente dalla criminalità, ma dal desiderio di affrancarsi da una vita di indigenza e povertà, nutrendo sogni e ambizioni comuni a molti giovani. La serie si impegna a mostrare come questo processo di “mutamento e trasformazione” sia inestricabilmente legato al contesto sociale, senza però fornire giustificazioni alle scelte criminali. Cruciale è la figura di Angelo, un nuovo personaggio che funge da sorta di padre putativo per il giovane Pietro. Angelo, il cui nome gioca con il doppio fondo della scrittura — richiamando la caduta di figure come Lucifero — accoglie Pietro sotto la sua ala, ma, essendo invischiato in traffici illeciti, segnerà drasticamente il destino del ragazzo.
Il Lavoro sul Set e la Sfida del Mentore — La ricerca del cast non si è limitata a Pietro: è stato complesso trovare i corrispettivi giovanili di personaggi iconici come Imma Savastano e Chanel. Inizialmente Marco D'Amore si era fissato sulla somiglianza fisica, ma ha poi superato questa ossessione concentrandosi sull'opposto: mostrare il percorso di crescita che li ha portati a diventare i personaggi adulti noti al pubblico. Tullia Venezia e Fabiola Balestriere sono state scelte rispettivamente per interpretare donna Imma e Chanel. Il racconto del femminile è trattato con grande potenza, presentando personaggi sfaccettati e tridimensionali in un'epoca che, pur conservando una visione tradizionale della donna nel Sud Italia, vedeva l'inizio delle battaglie di rivendicazione femminile. Venezia e Balestriere hanno saputo restituire la necessaria tenacia, delicatezza e personalità affinché lo spettatore credesse al loro futuro percorso. D'Amore, reduce da un lungo percorso professionale con Gomorra, ha vissuto la regia di questo prequel con un forte senso di riconoscenza. Piuttosto che sentirsi un maestro, ha agito come un mentore, cercando di aiutare la “flotta di ragazzini impazziti” non solo con le coordinate del set, ma anche condividendo le proprie esperienze e le “tarantelle” vissute sulla propria pelle, preparandoli a ciò che sarebbe venuto dopo.
La lunga avventura produttiva, che tra scrittura, preparazione, riprese (durate cinque mesi) e post-produzione abbraccia due anni, culminerà a gennaio 2026. D'Amore ha espresso un misto di timore ed esaltazione nell'attesa di incontrare il pubblico, promettendo una serie che coniugherà lo spettacolo, l'intrattenimento e l'action tipici di Gomorra con un inatteso calore e una sorprendente innocenza.