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Vivendi chiede rinvio al Tar, intanto Mediaset studia asta diritti serie A

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Fonte: Ansa

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Economia

Vivendi chiede rinvio al Tar, intanto Mediaset studia asta diritti serie APrima il voto, poi l'eventuale accordo tra Vivendi e Mediaset: una conferma viene dalla richiesta al Tar del Lazio per rinviare l'udienza di inizio febbraio sul ricorso contro la decisione dell'Agcom che impone ai francesi di scegliere tra il controllo di Tim e la presenza a quasi il 30% nel Biscione.

Richiesta accolta con udienza fissata il 4 luglio, lasciando quindi come data entro la quale trovare un'intesa il 19 aprile, quando scadrà l'anno a disposizione di Vivendi per adeguarsi alla delibera dell'Authority. L'udienza per le cause civili avviate da Mediaset e Fininvest al Tribunale di Milano resta fissata il 27 febbraio, ma non è vincolante: oltre quella data le parti presenteranno le proprie memorie, con altre settimane per mettersi d'accordo. Al momento nelle trattative lo stallo appare evidente, con il Biscione che ha di fatto delegato l'avvocato di mille battaglie societarie Sergio Erede, mentre i francesi al momento discutono soprattutto attraverso Frederic Crepin, avvocato componente del direttorio e segretario generale del gruppo, oltre che membro del Cda di Tim. Un quadro di accordo era stato disegnato attraverso la fornitura di contenuti Mediaset per 400-450 milioni alla futura joint venture Tim-Canal+, con la possibile cessione di quote societarie al Biscione in una seconda fase.

A fine anno la costituzione del 'veicolo' si è inceppata per i rilievi della Consob e dei sindaci interni, ma la joint venture si farà lo stesso, con il rallentamento che ha però messo in indiretta difficoltà Mediaset, che per lunedì convocherà un Cda per decidere come partecipare al bando per i diritti televisivi sulla serie A di calcio delle prossime tre stagioni. E non è una decisione da poco: i diritti per il digitale terrestre hanno una basa d'asta di 260 milioni a stagione, per un investimento complessivo di quasi 800 milioni, gli stessi livelli dei tre anni di Champions League che hanno affossato i conti del Biscione.

Il problema è che Mediaset per ora alla joint venture Tim-Canal+ può offrire quasi esclusivamente contenuti di cinema e potrebbe fare un'offerta per la serie A se si sentisse le spalle coperte, non certo per la sola Premium. Altra questione è che poi il Biscione avrebbe il divieto di rivendere i diritti per il digitale terrestre a chi utilizza soprattutto Internet, ma la Lega calcio, una volta riuscisse a incassare un totale di un miliardo all'anno, potrebbe non opporre grandi difficoltà. Tim ha sempre smentito di voler partecipare direttamente al bando Internet, che costa 160 milioni l'anno e sul quale c'è soprattutto l'inglese Perform, ma il quadro sarà chiaro solo all'inizio della prossima settimana, quando emergeranno le offerte ufficiali. Per ora la Borsa penalizza Mediaset, che ha chiuso l'ultima seduta della settimana come peggior titolo del Ftse Mib in calo dell'1,2% sulla conferma dei tempi lunghi per un eventuale accordo, mentre Vivendi si mantiene forte non lontana dai massimi degli ultimi dieci anni toccati il 10 gennaio.

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