Viene dall'Unione Europea e chiede se davvero il mercato dei diritti televisivi è cambiato e quindi meriterebbe di essere accolto il ricorso di Sky «per essere equiparata alla nuova concorrenza».
Sky nel 2003, quando nacque fondendo Tele+ e Stream, ebbe l'okay dall'Antitrust europeo a patto che rispettasse alcuni limiti: mai acquistare diritti per più di due anni; acquistare in esclusiva soltanto i diritti per la tv satellitare; possibilità di acquistare i diritti per le altre piattaforme soltanto non in esclusiva; obbligo di cedere tutti i diritti ad altri operatori a prezzo calmierato («all'ingrosso») secondo criteri deli'Ue; concedere a tutti i club ii diritto di recesso ogni anni.
Secondo Sky «nel frattempo sono nati digitale terrestre e altre tecnologie. Gli altri operatori possono acquistare tutto e senza limiti di tempo, c'è squilibrio». Molti presidenti hanno risposto sì, che «la realtà è cambiata: anche perché così si allarga il mercato dei diritti».
Antonello Capone
per "La Gazzetta dello Sport"
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