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Diritti Tv Serie A 2018 - 2021, oggi assemblea al bivio. Fidarsi o meno di MediaPro?

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Fonte: Adnkronos / Ansa

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Diritti Tv Serie A 2018 - 2021, oggi assemblea al bivio. Fidarsi o meno di MediaPro?È atteso stamani a Milano il socio di Mediapro Jaume Roures, che incontrerà i club di Serie A, impegnati nel pomeriggio nell'assemblea chiamata a decidere se confermare la fiducia o dichiarare inadempiente il gruppo spagnolo che ha un contratto da oltre 3 miliardi di euro in 3 anni per rivendere i diritti tv del campionato. Lo si apprende da fonti vicine a Mediapro che, anziché presentare la fideiussione da 1,2 miliardi di euro, ha proposto alla Lega di versare altri 186 milioni di anticipo e sarebbe pronta a rilanciare di altri 15-20 così da superare quota 250 milioni, dopo i primi 64 di marzo, con l'impegno di rendere visibile il patrimonio netto del gruppo nel giro di qualche settimana, appena si completerà l'acquisizione del 54% da parte dei cinesi di Orient Hontai per un miliardo di euro. Secondo le stesse fonti, in caso di via libera da parte dell'assemblea, il versamento avverrebbe già in serata e Mediapro sarebbe pronta ad accettare la manleva posta come condizione dalla Lega, rinunciando alla possibilità di fare ogni tipo di causa all'associazione dei club di Serie A.

Fidarsi di Mediapro o riprendersi i diritti tv. La Lega Serie A deve sciogliere il dilemma ed è complicato prevedere quale maggioranza (servono 12 voti su 17, non possono esprimersi sulla materia le retrocesse, finora schierate per l'intermediario) prevarrà in un'assemblea che si annuncia calda e potrebbe restare aperta per qualche giorno per il rinnovo della governance.

C'è molta tensione, a quanto apprende l'Adnkronos, sulla documentazione presentata nei giorni scorsi dai legali del gruppo spagnolo per certificare il patrimonio della stessa società in virtù del bando vinto, non tanto per la metodologia utilizzata rispetto alla fideiussione ma perché diventerebbe fondamentale una richiesta da parte della lega di Serie A di una lettera di manleva per sollevare la Lega da eventuali difetti del bando. Sembrerebbe, infatti, che il bando vinto da Mediapro contenesse concetti poi messi in discussione dal parere dell'Agcm, come l'articolo 11.2.5 (Obblighi editoriali e in materia di pubblicità) dell'invito ad offrire, che recita: «la lega calcio Serie A riconosce al licenziatario il diritto di esercitare, o di consentire a ogni su licenziatario di esercitare ampia libertà di autodeterminazione editoriale e imprenditoriale nel confezionamento dei prodotti audiovisivi».... Il licenziatario uno esercitare tale diritto, si legge: punto A) «nella più ampia libertà di scelta di regia laddove il pacchetto assegnato prevede la facoltà di effettuare integrazioni» e punto C) «con diritto di abbinare ai prodotti audiovisivi le iniziative pubblicitarie consentite dalle normative in vigore». Per questo motivo i legali della Lega, temerebbero una possibile causa nei confronti della Lega stessa perché la responsabilità della stesura del bando sarebbe la loro insieme all'advisor. Mediapro intanto, da quanto si apprende, starebbe predisponendo, una volta ricevuto l'ok da parte dei club per la certificazione, il pagamento dei 186 milioni di euro già nella serata di domani. Nel frattempo è stato presentato da parte di Mediapro il reclamo contro l'ordinanza del Tribunale di Milano che il 9 maggio scorso aveva di fatto sospeso il bando con cui il gruppo spagnolo aveva messo in vendita i diritti tv della Serie A.

Non sarà concesso altro tempo agli spagnoli che, anziché presentare la fideiussione da 1,2 miliardi di euro, ha proposto altri 186 milioni di anticipo, così da arrivare a 250, con l'impegno di rendere visibile il patrimonio netto del gruppo nel giro di qualche settimana, appena si completerà l'acquisizione del 54% da parte dei cinesi di Orient Hontai per un miliardo di euro. A 90 giorni dal nuovo campionato, col mercato alle porte, i club meditano sul futuro del contratto da oltre 3 miliardi in 3 anni con Mediapro. C'è chi è convinto dagli spagnoli e teme di non riuscire più a strappare accordi simili, poiché Sky è l'unico soggetto pronto a «un'offerta importante». Per gli scettici, invece, l'anticipo non vale come garanzia, e permette di scontare con le banche solo pochi milioni a testa, divisi comunque non in parti uguali. La linea dura spinge per la dichiarazione di inadempienza di Mediapro, con i club che poi dovrebbero scegliere fra trattative private (strada più semplice), canale tematico o nuovo bando per commercializzare i diritti tv con l'advisor Infront.

Se invece la Lega confermasse la fiducia agli spagnoli, resta da capire quale via seguirebbe il gruppo guidato da Jaume Roures e Tatxo Benet, con due ricorsi attivati, uno contro lo stop al bando deciso dal Tribunale di Milano, l'altro al Tar contro l'Antitrust. Nell'assemblea (inizia alle 16, è stata aggiunta all'ordine del giorno una richiesta economica da parte delle retrocesse) Giovanni Malagò conta anche di completare il rinnovo delle cariche, che concluderebbe il suo commissariamento e permetterebbe alla Lega di prendere posizione sul futuro della Figc.

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