1° posto. Suscettibilità - Il black out è servito al direttore di Rai Sport per bacchettare i quotidiani «che hanno usato questo episodio per screditare l'immagine della Rai. Per De Luca, pur «essendo legittime le critiche a questo o quel commentatore o opinionista», è però «dall'inizio degli Europei che ogni episodio diventa un tiro al bersaglio contro l'azienda» e che non «saremo disposti a porgere l'altra guancia a lungo».
2°posto. Tutti sul carro - Per rendere più indolore la cacciata di Roberto Donadoni, Sky confeziona un servizio sugli allenatori che andranno via dalla panchina dopo aver deluso con la Nazionale. Ci sono Scolari, Terim, Domenech, Van Basten e fuori dai flop, anche Aragonés. Come dire: non c'è nulla da lamentarsi, chi sbaglia paga.
3° posto. Cavalloni - Salvatore Bagni spiega a Marco Civoli che i russi sono «come i cavalieri, guardano oltre ed è questa la loro forza». E c'è da crederci perché Bagni è uno che «di cavalli me ne intendo». Peccato però che la squadra di Hiddink nella partita contro la Spagna, sul cavallo non è mai salita.
4°posto. Colpi di mercato - Sarà pur vero che Moratti sborsa milioni di euro per confezionare la sua Inter, ma non si capisce perché ogni giorno di questi Europei, in tutte le trasmissioni di approfondimento, ogni qual volta spunta il nome di un giocatore bravo, tutti se ne escono con le idiomatiche frasi: «Moratti si è già interessato al suo cartellino», oppure: «Quanto sborserebbe Moratti per questo giocatore?». La frase consente a Marino Bartoletti di ricordare al presidente dell'Inter «che le partite si giocano in 11». Domanda: e se uno quel gruppo di 11 lo vuole cambiare tutte le domeniche?
Carlo Pecoraro
per "La Nuova Sardegna"